Castellammare di Stabia. Da cinque anni si attende la verità sul caso che ha visto la morte del 38enne di Castellammare Francesco Paolo Salvato deceduto dopo un intervento chirurgico per l’istallazione del palloncino nello stomaco. Francesco, barman 38enne molto conosciuto in città, aveva deciso di dimagrire così si sottopose all’intervento, dopo l’operazione per lui iniziò un lungo calvario che lo portò alla morte nell’ottobre del 2013. I familiari attendono sapere se la sua morte sia stata causa di un caso di malasanità o di una morte in ospedale. Sul caso fu aperta un’inchiesta, dall’esame autoptico risultò che il decesso fu causato da una tromboembolia polmonare. L’ultima perizia chiesta dai familiari ha evidenziato una diagnosi ritardata della sindrome di Guillain-Barré una malattia che può portare ad una paralisi progressiva agli arti. Nonostante il susseguirsi di esperti il caso fa ancora discutere, ieri mattina la vicenda è finita sulla scrivania del gip Antonio Fiorentino del tribunale di Torre Annunziata. Il pm ha richiesto un ulteriore accertamento medico e si ritornerà in aula il mese prossimo. Lì il tribunale deciderà se rinviare a giudizio l’equipe medica dell’ospedale San Leonardo composta da sei medici che risultano essere indagati. In aula a febbraio saranno presi in esame tutti gli incartamenti, poi come ulteriore verifica ci sarà anche l’incidente probatorio.