Il portiere del Psg Gianluigi Buffon ha concesso un’intervista a Vanity Fair raccontando avvenimenti accaduti in tenera età: le cosiddette ragazzate. Dalla risposta sgarbata al suo ex tecnico Nevio Scala al tiro di canna, non mancando un aneddoto riguardante la Casertana.
“Covavo una sensazione d’onnipotenza, da ragazzo. Di invincibilità. Mi sentivo indistruttibile e pensavo di poter eccedere, di fare quello che volevo. Quella sana follia dei vent’anni me la tengo stretta, ho fatto le mie cazzate, ne ho assaporato il gusto e in un certo senso sono contento di non essermene dimenticata neanche una. Scala? La risposta garbata, sì. Si girò verso di me, mi guardò come nessuno ha mai fatto: era furibondo, e aveva ragione. Non drogarsi, non doparsi, non cercare altro fuori da te sono principi che i miei genitori mi hanno passato. A 17 anni, quando in discoteca mi mettono una pasticca sulle labbra, io so come e perché dire di no. Giusto forse un tiro di canna fatto da ragazzo, e quella nuvola di fumo che avvolge i tifosi della Casertana, una nebbia provocata non dai fumogeni, ma da 200 canne fumate tutte insieme: è come se la vedessi ora”.