Cresciuto nel settore giovanile della Reggina, adesso in forza alla Palmese. Danilo Colica si sta prendendo molte soddisfazioni già in questa prima parte di stagione. Svincolato fino a pochi giorni dall’inizio del campionato, quando la società nero-verde ha deciso di dare una grande opportunità al giovane classe 1999. Ad oggi Colica è titolare inamovibile per mister Ivan Franceschini.
Passare dalle giovanili della Reggina ad una Serie D molto competitiva. L’impatto con la categoria come è stato?
“Nelle giovanili della Reggina ho trascorro anni memorabili e fondamentali per la mia crescita. Nonostante io non faccia più parte della squadra amaranto, conservo ottimi insegnamenti e ricordi indelebili, sicuramente mi hanno preparato bene a questo nuovo impatto che non mi ha mai fatto paura, anzi mi entusiasma giorno dopo giorno.”
Franceschini sta regalando un grande calcio. Da calciatore si è fatto conoscere per la sua professionalità, come è nei panni di mister?
” Il mister cerca di trasmetterci tutta la sua esperienza che è maturata nel corso della sua carriera. Franceschini è stato un grande protagonista in Serie A..ogni giorno cerca di metterci nelle condizioni migliori per fare bene domenica dopo domenica.”
L’emozione di giocare al San Nicola di Bari contro grandi calciatori?
“Confrontarsi con calciatori di livello superiore è sempre un bel banco di prova. La partita di domenica la porterò dentro di me per tutta la vita. Uno stadio del genere ti lascia senza fiato, per non parlare della tifoseria molto calda. Davvero una bellissima esperienza…”
Con la sconfitta di domenica la Palmese perde la sua imbattibilità. C’è rammarico per il risultato finale?
“Sapevo che dare il 100% non sarebbe bastato per portare il risultato a casa, siamo stati concentrati per 88 minuti, poi su una palla inattiva abbiamo buttato via tutto…ma va bene cosi, ci servirà come lezione per le prossime partite.”
Il segreto di questo gruppo qual è?
“Il nostro gruppo è diventato una vera e propria famiglia; ci aiutiamo tra di noi, incoraggiandoci a vicenda. Quando scendiamo in campo diventiamo una vera e propria corazzata proprio per questo: per 90′ mettiamo da parte qualsiasi problema e pensiamo solo a giocare. Se vediamo un compagno in difficoltà facciamo di tutto per aiutarlo. Il calcio è anche questo.”
I tuoi progetti futuri?
“Mi organizzo anno dopo anno, non sono una persona che fa tanti progetti. Ad esempio fino al 10 di settembre ero ancora senza squadra, poi il direttore mi ha contattato e adesso voglio giocarmi le mie carte, per adesso non ho saltato nemmeno una partita ed ho realizzato anche una rete. Qui mi trovo molto bene, spero che il prossimo anno potrò ambire a palcoscenici più importanti.”
Foto: Aldo Fiorenza