I lavoratori delle centrali di sollevamento di Gragnano, Sant’Antonio Abate, Bonea, Lettere, Santa Maria la Foce, San Marino di Lavorate, gestite dalla SOTECO per conto della Regione Campania proclamano lo stato di agitazione da lunedì. Una decisione avvenuta dopo un incontro in Prefettura con Impresa e Regione ma che non ha portato a nulla di concreto. Una protesta che nasce per sollecitare la Regione Campania a risolvere il mancato pagamento dei salari da parte della ditta che si occupa della gestione degli stabilimenti idrici delle acque bianche. Un disagio per le famiglie dei lavoratori dopo che la ditta ha deciso di non pagare gli stipendi di ottobre 2018 e i futuri stipendi a venire visto che la Regione Campania non paga la società da luglio dell’anno scorso. I lavoratori, nonostante il disagio che vivono, fanno sapere in una nota che “garantiranno solo i servizi minimi essenziali” durante la protesta. I fondi messi a disposizione dalla ragione per il pagamento degli stipendi dei dipendenti prima ammontavano a circa 200 milioni di euro, ora invece sono stati stanziati solo 60 milioni. Intanto la società vanta un credito di poco più di 4 milioni dalla Regione, una cifra importante per il pagamento degli onorari agli addetti ai lavori. Le sei centrali nei prossimi mesi saranno gestite direttamente da Gori.