Truffa dei fondi UE per la pesca: indagati 42 pescatori della Costiera Amalfitana


Sono accusati di maversazione ai danni dello Stato, i quarantadue pescatori della Costiera amalfitana che dovranno difendere la propria posizione davanti al gup del Tribunale di Salerno, Maria Zambrano. Secondo le accuse, gli imputati – pur beneficiando dei fondi europei destinati all’adeguamento delle flotte o alla loro riconversione – non avrebbero predisposto i relativi progetti imprenditoriali. I pescatori, come riporta Il Mattino, avrebbero avuto diciotto mesi di tempo per intraprendere una nuova attività dopo aver ottenuto dalla Regione Campania il finanziamento di quarantamila euro proveniente dal fondo europeo per la pesca 2007-2013. L’aiuto economico teneva conto anche delle quote imposte dalle politiche comunitarie offrendo, per questo motivo, una mano a chi alla pesca tradizionale aggiungeva altre attività – come la pescaturismo – oppure tentava di riciclarsi in settori alternativi. Secondo la ricostruzione del magistrato che ha coordinato le indagini della Guardia di Finanaza, i pescatori indagati avrebbero incassato il contributo ritenendo quei soldi una sorta di sussidio per incrementare le loro entrate in un periodo di crisi e non come un incentivo per avviare nuove iniziative: il denaro sarebbe stato incassato senza che ve ne fossero i requisiti e non si esclude che le somme siano state ottenute presentando dichiarazioni o documenti non corrispondenti alla realtà. Tra gli obiettivi del finanziamento erano contemplati sia “facilitare la diversificazione delle attività economiche nelle zone dipendenti dalla pesca” e sia gli “aiuti per il ritiro permanente o temporaneo dei pescherecci oppure per la formazione, riconversione o prepensionamento”, ma le indagini avrebbero dimostrato innanzitutto l’assenza di qualsiasi diversificazione delle attività economiche.

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