L’ex calciatore della Juventus, e Campione del Mondo con la nazionale nel 2006, Vincenzo Iaquinta è stato condannato a due anni di carcere nell’ambito del processo ‘Aemilia’, il più grande processo nel nord Italia contro la ‘ndrangheta. Per lui la Dda aveva chiesto sei anni per reati di armi. Il padre del calciatore, Giuseppe Iaquinta, è stato invece condannato a 19 anni. Era accusato di associazione mafiosa.
“Noi la ‘ndrangheta non sappiamo neanche che cos’è nella nostra famiglia. Avete capito? Non è possibile, non è possibile. Ma andremo avanti perché non è possibile. Mi hanno rovinato la vita qua. Sul niente. Perché sono calabrese? Perché sono di Cutro? Io ho vinto un Mondiale e sono orgoglioso di essere calabrese. Ma non abbiamo fatto niente, perché noi con la ‘ndrangheta non c’entriamo niente. Quattro figli ho: avete capito? Sarà fatta giustizia su di noi. Vergognosi. Senza una prova, senza niente”. E’ lo sfogo con i cronisti dell’ex calciatore Vincenzo Iaquinta, dopo la condanna a due anni in primo grado a Reggio Emilia, nell’ambito del processo Aemilia.