Si terra’ nei primi giorni della settimana prossima l’autopsia sul corpicino del neonato di appena 45 giorni morto ieri nel primo pomeriggio a Milano a casa della babysitter, ora indagata per omicidio colposo, alla quale era stato affidato con il gemello dai suo genitori, una coppia di origini bosniache. Sulla vicenda, il pm Cristian Barilli ha aperto una indagine, per accertare oltre alle cause della morte del piccolino e a che titolo la babysitter, 33 anni e di origini peruviane, si occupasse dei gemellini. Da quanto si e’ saputo l’iscrizione nel registro degli indagati della donna e’ stato un atto dovuto che si e’ reso necessario proprio per interrogarla con l’assistenza di un difensore nell’immediatezza della tragedia: in base al suo racconto, definito “credibile” e incrociato con i primi accertamenti, al momento si ritiene che sia stata una triste fatalita’. Ma saranno solo gli esiti dell’esame autoptico a stabilire se si sia trattato davvero di un rigurgito o di Sids, la cosiddetta ‘morte in culla’. E anche se il piccino fosse morto gia’ in quell’appartamento del Giambellino dove mamma e papa’ lo lasciavano con il fratellino o in ambulanza, durante la corsa disperata all’ospedale Buzzi.