Dopo il pari nel derby con il Lecce, è intervenuto in conferenza stampa il ds rossonero Luca Nember che ha analizzato la situazione in casa Foggia. La squadra di Grassadonia sarà impegnata domani sera nella trasferta a Cittadella. Ecco le sue dichiarazioni: “Ho notato che c’è una negatività che questa squadra non merita. Veniamo da un periodo difficile che ancora non finisce. Stiamo costruendo un progetto che è stato distrutto dal punto di vista mediatico.
Sul campo il Foggia ha totalizzato 13 punti che ci fanno stare nella zona alta della classifica ma che la penalizzazione oscura. Dobbiamo crescere e migliorare ma qui, ad ogni partita, siamo in discussione. È un peccato dire certe cattiverie, come quella che abbiamo già un nuovo allenatore per sostituire Grassadonia o che ci siano problemi nello spogliatoio. Dobbiamo ancora crescere dal punto di vista mentale.
Sono stato chiaro che entro due anni saremmo saliti in serie A, non entro due mesi. Nel mercato penso di aver fatto quello che dovevo e abbiamo costruito una squadra competitiva. Ci sono delle problematiche ma le hanno tutti. Quella di andar via è stata una scelta di Greco, per problemi familiari, ma vi assicuro che vorrebbe tornare.
Non siamo ancora al massimo ma guai se lo fossimo. Appena saremo pronti giocheremo con un attacco a tre. Loro sanno dove possono arrivare, sanno che possono farlo e dobbiamo fare di tutto per arrivarci.
In questo momento c’è un’aggressiva pressione negativa su questa squadra ma Grassadonia non è in discussione e mai lo è stato. Con il mister c’è la condivisione di tutto. Oggi abbiamo un gruppo importante ma dobbiamo migliorare con questo allenatore e con questa squadra che abbiamo.
Dobbiamo cercare di non subire la partita perché sappiamo che con il nostro gioco possiamo fare grandi cose. Ci manca ancora qualcosa e in questo momento abbiamo dei piccoli blackout che bisogna essere bravi a gestire.
Quando si subisce un gol apparentemente hai un crollo mentale ma è normale. Sono arrabbiato perché so che possiamo fare di più e cambiare alcuni aspetti e situazioni che stiamo già provando. Aldilà della preoccupazione facciamo sempre autocritica. Però non la vedo così tragica e drammatica. Oggi se ci mettete in classifica con i 13 punti che abbiamo fatto sarebbe diverso per la gente che apre il giornale e legge la classifica.
Per quanto riguarda i ragazzi, avranno tutti l’occasione di farsi vedere, anche chi sta in panchina. Come nel caso di Ranieri, mi fa piacere che è stato chiamato a giocatore e si è fatto trovare pronto”.