Foggia e Lecce in Serie B si incrociano dopo 21 anni: era il 1997 e a fine stagione il Lecce di Ventura avrebbe ottenuto la seconda promozione consecutiva, mentre il Foggia si sarebbe salvato. Dall’anno successivo poi, la terribile discesa verso le serie minori. L’ultimo derby allo Zaccheria si è giocato proprio in Lega Pro, il 19 marzo del 2017, ma quando ormai i tifosi rossoneri iniziavano a respirare aria di Serie B. Ai giallorossi è bastato un anno in più e così, entrambe le squadre, ritornano oggi sullo stesso campo di un anno e mezzo fa, ma nella categoria di 21 anni fa. Tra Foggia e Lecce finisce 2-2: una partita a tratti spumeggiante, con un Foggia in vantaggio grazie alle reti di Deli e Tonucci. Il nuovo numero 10 rossonero aveva segnato anche nell’ultimo derby, chiudendo la partita sul 3-0. Niente da fare però per il Foggia che non gestisce il vantaggio e si fa recuperare da un Lecce che, dopo il goal di Mancosu e La Mantia, sfiora addirittura il vantaggio nel finale.
L’allenatore rossonero Gianluca Grassadonia è poi intervenuto in conferenza stampa nel post partita per analizzare la prestazione della sua squadra che dimentica pian piano quella negativa di Cosenza:
“È stata una bella partita. La squadra ha fatto molto bene contro una squadra molto forte. Avevo bisogno di vedere la reazione della squadra dopo la brutta partita di Cosenza e così è stato. C’è il rammarico per non averla vinta, era una partita da chiudere e portare a casa. Il secondo gol? Non è stato un problema di difesa. Dobbiamo essere bravi nel continuare a fare quello che si era fatto nel primo tempo.
Non c’è stato un blackout: c’è stata tensione, è normale che il calcio di punizione ha riaperto la partita. Purtroppo abbiamo dovuto fare delle sostituzioni forzate. La squadra però nella sofferenza ha lottato fino alla fine. Tonucci a Cosenza ha avuto la stessa palla ma non ha calciato. Gli ho detto di provare a calciare anche da fuori area e così oggi ha fatto. Chi ha giocato ha dimostrato che è cresciuto, un esempio è Ranieri. Martedì ci sarà spazio anche per altri.
I fischi? Fanno parte del gioco. Noi siamo maturi e dobbiamo pensare a lavorare e fare bene.”