“Perche’ non sono piu’ l’allenatore del Napoli? Ancora non lo so. Bisogna chiederlo alla societa’. Ma ora ho il Chelsea, e sono felice”. Rimarrà per sempre una separazione per niente indolore, quella tra Sarri e il Napoli. Parla l’ex tecnico azzurro in un intervista rilasciata ai colleghi de “Il Mattino” in edicola oggi. “Ancelotti? L’ho saputo dalla televisione. Io da tifoso del Napoli sono contento che sia Carlo ora a fare l’allenatore – ha spiegato – perché non solo ha vinto ovunque è stato, ma si è fatto voler sempre bene da tutti. Vuol dire che le qualità umane e professionali sono straordinarie”. “Il ricordo più brutto? Le parole del presidente De Laurentiis allo stadio Bernabeu dopo la sconfitta col Real Madrid. Disse che snobbavo le Coppe, invece io ho sbagliato solo una partita: quella di andata di Europa League con il Lipsia che ci è costata la qualificazione”, ha proseguito Sarri. “Ma lì era obbligatorio fare dei cambi se volevamo continuare a sognare lo scudetto, vero obiettivo del gruppo e della squadra. Detto ciò – ha aggiunto – al presidente sono grato per avermi fatto allenare la mia squadra del cuore e se ora sono al Chelsea è anche perché ho allenato il Napoli, ma per il resto il De Laurentiis a cui voglio bene è sicuramente suo figlio Edoardo”. Quindi una battuta su Higuain: “Ricordo ancora il mio arrivo a Napoli, quando lui era un campione affermato e io invece ero una specie di signor nessuno, visto che arrivavo da una realtà piccola come Empoli. E invece si è messo a disposizione con semplicità e senza esitazione. Non è vero che ha tradito i tifosi: lui è andato via solo perché il presidente del Napoli era De Laurentiis”. Com’e’ l’Italia vista da Londra? “Cosi’ com’e’ vista da vicino, piena di problemi. Pero’ quando siamo lontani, scatta un po’ di nostalgia e qualcosa ci manca sempre. Piu’ di tutto – osserva – il cibo anche se mi sto abituando alla carne e al salmone di qui. Non riesco pero’ a trovare nessuno che fa il caffe’ come Tommaso il magazziniere del Napoli. Ho seguito poco il campionato italiano in queste prime giornate, qualcosa del Napoli, del Milan, dell’Inter, della Juventus. Pero’ qui e’ totalmente diverso: e’ una festa assoluta, e’ un piacere arrivare negli stadi e vedere i tifosi con le maglie diverse che prendono una birra assieme”.Perche’ non sono piu’ l’allenatore del Napoli? Chiedetelo alla societa’. Ma ora ho il Chelsea, e sono felice. C’erano dei motivi per cui volevo rimanere al Napoli e c’erano dei motivi per cui avevo delle perplessita’. Il contratto che ha voluto il presidente prevedeva una clausola rescissoria con scadenza 31 maggio e invece il 21 maggio hanno fatto il contratto ad Ancelotti. Ero a cena con Pompilio, il collaboratore di Giuntoli, con cui stavo discutendo proprio se restare o no. Abbiamo acceso la tv e abbiamo visto l’ingresso alla Filmauro di Ancelotti. Cosa ho pensato? Quello che pensavo prima, ma lo tengo per me”.