“Non potevo più vederla soffrire”, marito uccide la moglie sul letto


Il corpo della moglie sul letto e lui accanto che minacciava di suicidarsi tagliandosi la gola. Tragedia familiare nella serata di ieri a Roma. A far scattare l’allarme e’ stato proprio l’uomo chiamando, poco prima delle 19, il numero di emergenza 112. “Ho ammazzato mia moglie, ora mi uccido” avrebbe detto a chi era dall’altra parte della cornetta. Immediatamente sono stati allertati i carabinieri che si sono recati nel palazzo di via Albalonga. Al loro arrivo pero’ nessuno apriva cosi’ per entrare in casa e’ stato necessario sfondare la porta. Una volta all’interno dell’appartamento di un palazzo signorile del quartiere San Giovanni, i soccorritori si sono diretti nella camera da letto dove hanno effettivamente trovato il corpo di Paola Auditori disteso sul letto. Accanto c’era il marito, il 64enne che aveva chiamato i soccorsi. Minacciava di farla finita puntandosi un coltello da cucina alla gola. Attimi drammatici tra urla e lacrime. Cosi’ e’ iniziato un lungo colloquio con lui per convincerlo a desistere. Alla fine e’ stato rassicurato, disarmato e bloccato dai carabinieri che hanno evitato il suicidio. L’uomo avrebbe detto di aver soffocato la moglie, di averlo fatto perche’ da tempo soffriva di depressione ed era stanco di vederla soffrire. Sul posto e’ arrivato anche il medico legale per un’ispezione esterna del cadavere. Da una prima analisi del corpo non sarebbero stati rilevati segni evidenti di lesioni o strangolamento. Sara’ comunque l’autopsia a stabilire con esattezza le cause del decesso. In serata il 64enne e’ stato portato dai carabinieri in caserma. Sara’ ascoltato dal pm che vagliera’ la sua posizione e cerchera’ riscontri alla sua versione. Del caso si occupano i carabinieri della compagnia Piazza Dante. Gli investigatori hanno effettuato rilievi nell’abitazione, ascoltato alcuni conoscenti e vicini di casa per ricostruire come i coniugi avevano trascorso questi ultimi giorni. Sgomento per l’accaduto nel palazzo in cui la coppia viveva da tempo ed era conosciuta dagli altri condomini.

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