Nocera. Antonio Cerrato, 60enne, stava aiutando un amico con la sostituzione di una lamiera su un capannone industriale nel popoloso quartiere Piedimonte quando è morto. L’uomo, dipendente comunale, era sposato con figli. Il 60enne per la partecipata comunale si occupava di raccolta rifiuti, era fuori servizio, aveva semplicemente dato la disponibilità ad un amico per un lavoro nel capannone: occorreva sostituire delle lamiere arrugginite. Quando era in corso l’intervento parte della struttura dove Antonio aveva poggiato il piede ha ceduto. Il 60enne ha fatto così un volto di oltre cinque metri morendo sul colpo. Inutili i soccorsi allertati dall’amico. I medici del 118 giunti sul posto non hanno potuto fare altro che costatare il decesso dell’uomo. In loco anche i militari dell’arma che hanno posto sotto sequestro la struttura per i rilievi del caso. Anche per il corpo di Antonio l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro, sarà necessario effettuare l’esame autoptico. Sulla vicenda è stata aperta un’indagine. Ulteriori rilievi sono stati affidati ai tecnici dello Spisal che si occupano di igiene, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro. Importante capire se le condizioni del capannone, specificamente del tetto, fossero precarie da non svolgere qualsiasi tipo di attività. Non è da escludere una possibile indagine a carico dell’amico, titolare dell’officina.