Un vero e proprio disastro per il patrimonio culturale del pianeta. L’incendio al Museo Nazionale di Rio, il più antico del Brasile, con circa 20 milioni di pezzi risalenti a svariati periodi storici, non ha lasciato nulla di intatto. Le fiamme hanno spazzato via duecendo anni di storia dopo la sua nascita. Ad essere colpiti dalle fiamme anche alcuni affreschi dell’antica Pompei che, scampati dall’eruzione del Vesuvio del ’79, sono stati ridotti in cenere dall’incendio che ha divorato il Museo Nacional di rio de Janerio. L’annuncio choc è stato fatto su Twitter dal profilo ufficiale del Parco Archeologico di Pompeii. “Solidarietà al popolo brasiliano – si legge nel tweet – che ha appena perso il suo Museo Nazionale. L’incendio che ha devastato il #museunacionalrj ha colpito, purtroppo, anche #Pompei. Lì erano conservati alcuni affreschi pompeiani, tra cui questo dettaglio proveniente dal Tempio di Iside”. Tra i reperti dell’incendio ci sono vasi, ceramiche, anfore, bronzi, marmi, dipinti. Tutti provenienti dal Museo Borbonico partenopeo. Gli affreschi provenienti dalla città archeologica di Pompei, divorati dalle fiamme, sono quattro e sono datati primo secolo avanti Cristo. Il dipinto più prezioso è quello venuto alla luce nel Tempio di Iside la cui immagine è stata allegata al tweet che in breve tempo ha fatto il giro del web.
I vigili del fuoco hanno lavorato oltre sei ore, riuscendo a domare e spegnere l’incendio all’interno dell’edificio storico, inaugurato dal re Juan VI del Portogallo il 6 giugno 1818 e considerato il quinto più grande museo al mondo per collezione esposta. I danni causati dal rogo, ha spiegato Temer, sono troppo grandi per essere calcolati. Il ministro della Cultura, Sergio Sa’ Leitao, ha denunciato che il disastro è il risultato di “anni di negligenza”, in uno Stato – quello di Rio de Janeiro – colpito da crisi economica e da diversi scandali di corruzione che hanno eroso i conti pubblici di Rio de Janeiro.
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