La partita tra Valencia e Juventus sarà ricordata non tanto per il dominio assoluto dei bianconeri al Mestalla, non tanto per il netto 2-0 rifilato agli spagnoli, ma per l’espulsione quantomeno dubbia di Cristiano Ronaldo. L’ex Real Madrid, dopo un contatto con Murillo, ha accennato una tiratina di capelli all’ex difensore dell’Inter. Da lì il finimondo: i giocatori del Valencia si scagliano contro Fritz, arbitro di porta, per fargli notare il misfatto. E dopo un consulto durato qualche secondo con Brych, l’arbitro di gara, arriva il rosso. Sottolineare la decisione probabilmente errata dell’arbitro è abbastanza inutile. Si tratta di un errore di un arbitro esperto che ci può stare, vista la serata totalmente negativa da parte del fischietto tedesco.
Ma una cosa dopo tutto quello che è successo va assolutamente sottolineata: le lacrime di Ronaldo. Si, CR7 dopo l’espulsione si è disperato e ha pianto come un bambino al quale viene sottratto il giocattolo. L’uomo di 33 anni, campione praticamente di tutto ha pianto. Quella sorta di macchina perfetta, ieri sera al Mestalla, ha mostrato anche il suo lato umano, il suo lato più debole. Proprio come tutti i supereroi dei fumetti, perfetti all’apparenza ma che nel profondo nascondono paure e debolezze.
Ronaldo con il viso rigato dal pianto e disteso al suolo, una scena che non verrà mai dimenticata. Così come non verrà mai dimenticata la reazione dei suoi nuovi compagni, i quali hanno prima difeso CR7 dalle reazioni degli avversari ma ancor più importante hanno letteralmente rialzato da terra il campione portoghese. La scena in cui Chiellini, Bonucci, Madnzukic e Bernardeschi, insieme rialzano Ronaldo è da pelle d’oca. L’unione del gruppo è sempre stata la forza di questa squadra e anche dopo l’acquisto del secondo di Cristiano le cose non sono cambiate. Ed è bastato questo episodio negativo per ricordarlo a tutti: la Juvenutus non “cade” mai.