Arrivano i primi problemi relativi all’automatizzazione delle sbarre dei passaggi a livello lungo la Circumvesuviana. Succede a Sarno dove circa un mese fa l’EAV ha disposto l’automatizzazione delle sbarre senza la necessità di un dipendente pronto ad intervenire in caso di problemi. Così come raccontano le immagini che in poco tempo hanno fatto il giro dei social nello stesso giorno nella centralissima via Roma a Sarno per ben due volte le sbarre non sono entrate in funzione costringendo il treno a fermarsi. Un dipendente EAV scendere dal convoglio e bloccare le auto in transito. Un vero e proprio problema per l’incolumità pubblica. Il guasto è stato subito riparato, ma fa riesplodere la guerra in corso tra il Comune di Sarno, che chiede il ripristino della presenza del casellante, e l’Eav, l’azienda che gestisce la ferrovia Circumvesuviana, sostenitrice dell’automazione degli impianti. Contesa finita in procura e sul tavolo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Sul versante giudiziario si contrappongono un esposto contro l’Eav presentato dall’assessore comunale ai Trasporti e un controesposto in cui l’azienda accusa l’assessore di procurato allarme.E’ quello che potrebbe accadere anche a Castellammare di Stabia in uno dei due passaggi a livello in pieno centro cittadino, ovvero quello di Via Grotta San Biagio. Pare sia tutto pronto, con l’istallazione di telecamere, per automatizzare le sbarre in una tratta abbastanza pericolosa perché lungo un tragitto curvilineo e a ridosso di una galleria. Mancherebbe solo il parere dell’Ustif, Ufficio Speciale Trasporti a Impianti Fissi della Regione Campania. La cosa preoccupante, però, è che in caso di anomalie ad assumere il “controllo” delle sbarre e della circolazione veicolare sarebbero, così come nel caso stabiese, secondo il protocollo, gli addetti alla biglietteria che avrebbero l’obbligo di lasciare la propria postazione e recarsi nei pressi del passaggio a livello. Una situazione che potrebbe verificarsi creando un doppio problema: il primo all’ utenza che deve acquistare il tagliando di viaggio o, ad inizio mese, il rinnovo dell’abbonamento e il secondo alla circolazione ferroviaria con il convoglio costretto a fermarsi, riprendere a passo d’uomo, arrivare alla stazione, effettuare la fermata e ripartire. A ciò si deve aggiungere il traffico per le auto ferme in attesa che questa operazione volga al termine. Solo un intervento dell’amministrazione comunale potrebbe evitare tutto questo in un tratto di strada strategico per il collegamento tra centro città e tutta l’area ai piedi dei monti Latteri e che vede ospitare, ogni giorno, migliaia di auto nonché centinaia di cittadini a piedi che dal quartiere San Marco si dirigono in centro.