Genova. Il crollo di ponte Morandi sul viadotto Polcevera a Genova è “per noi qualcosa di inaspettato e imprevisto rispetto all’attività di monitoraggio che veniva fatta sul ponte. Nulla lasciava presagire” che potesse accadere. Lo ha riferito il direttore del Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia Stefano Marigliani, sottolineando che “assolutamente non c’era nessun elemento per considerare il ponte pericoloso”. “Il ponte è una struttura dal punto di vista ingegneristico molto complesso: da qui la moltitudine di controlli”: ma “nulla è emerso che facesse presagire” questo. “Quello che è successo è sotto gli occhi di tutti: un pezzo dell’opera ha ceduto. Per dire quali siano le cause e’ veramente prematuro. Dovremo indagare con accuratezza, vagliando tutte le ipotesi. In questo momento sono all’opera le squadre di soccorso, che noi affianchiamo con una mera attività di supporto: stiamo gestendo tutti gli aspetti viabilistici per garantire la continuit della circolazione”, spiega Marigliani, che, in merito alle ipotesi che un fulmine abbia colpito il ponte, ha aggiunto: “E’ una cosa che dovremo cercare di comprendere. Qualcosa è successo”. Il ponte Morandi, ha spiegato il direttore del Tronco genovese, “è stata interessata da interventi di manutenzione su diversi fronti”: in particolare erano “in fase di ultimazione gli interventi sulle barriere di sicurezza” iniziati nel 2016. “Questa opera è soggetta da parte nostra a costante attenzione e cura”, ha sottolineato. In particolare, per verificare la sicurezza della struttura, le Autostrade utilizzano “strumenti avanzati” e sul ponte venivano effettuate “prove riflettometriche” per rilevare la situazione all’interno del calcestruzzo: “dalle ultime, effettuate ad inizio 2017 – ha detto Marigliani – non è emerso nulla”.