Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Queste le sue parole: “Quando uno ha la coda di paglia non esprime con ironia il suo assenso, ma con abbastanza noia e vecchiezza il suo dissenso. Ad un certo punto ho sentito una interpretazione malevola su ciò che noi dicevamo, che sono cose reali, noi controbattevamo sulle falsità e dicevamo di ‘sì’ sulle verità.
Reja supervisore? Siamo amici da tanto tempo, ci sentiamo in continuazione. Io sto dando una visione innovativa al di fuori del Calcio Napoli prima squadra, anche iniziative che prescindono dalle giovanili, può essere anche un acquisizione di un club all’estero. E allora io mi sono sentito con Edy, una persona con tanta esperienza, che ha giocato dalla C alla A, fino all’Europa e in altri Paesi. Adesso vediamo, stiamo studiando questo tipo di rapporto. E’ vero che ci siamo visti, forse è falso che debba interessarsi del settore giovanile, può essere di sì e può essere di no.
Mariano Diaz? Non so neanche chi sia. Faccio finta di non conoscerlo perché non ci interessa.Terzino? Non solo Lainer e Arias, ce ne sono altri quattro. Arias ci piace, è molto bravo, ma può giocare solo a destra. Altri su entrambi. Con Lainer c’è uno stop perché non andiamo d’accordo con chi lo rappresenta.
Storari? Non mi risulta. Può essere una cosa che sta valutando Giuntoli, ma a me per il momento non risulta. Dovrei dire ‘falso’. Vidal? Profilo che seguivo tanti anni fa. E’ un gran giocatore, poi lui è andato avanti nella vita professionali. Io cerco 23enni o 25enni, mi servono giocatori da utilizzare un quinquennio.
Milik, Zielinski e Koulibaly oggi qui? Sì, vero, sono calciatori che tutti ci invidiano e abbiamo offerte per 300 milioni. Non sono sul mercato, quindi non è che ci siano proprio offerte, ma tutti sanno che il loro valore è quello. I top player il Napoli ce li ha in casa. Tutti continuano a dire di Cavani, ma non viene. Milik ha la capacità di fare gol e non ha mai potuto dimostrarlo perché si è infortunato. Cavani non l’ho preso e non lo prenderò. I giornali devono vendere, se non fanno un po’ di caos non venderebbero più. Già sono in crisi, quindi sono gli ultimi bagliori della carta stampata”.