Checché se ne dica, tra i protagonisti assoluti del ritiro precampionato del Napoli in Val di Sole, va sicuramente annoverato il presidente Aurelio De Laurentiis. Assieme al tecnico Ancelotti, sono le dichiarazioni giornaliere che il patron rilascia alle frequenze di Radio Kiss Kiss ad essere le più attese dai tifosi (e non solo) soprattutto in chiave mercato. Ma, come spesso accade, anche il nuovo giochino “vero o falso” di Adl spacca in due gli umori della piazza, divisa tra condivisori e contestatori, ma veniamo al dunque.
Premessa: ci vuole molto rispetto per Aurelio De Laurentiis; un manager capace di risollevare le sorti di una squadra finita nel baratro dopo gestioni scellerate degli anni precedenti. Ha saputo scegliere nel tempo gli uomini giusti, capaci assieme a lui di raggiungere vette sempre più alte e palcoscenici prestigiosi. Fatti gli elogi, c’è ora da chiedersi: “Ma perché allora parte della piazza non nutre stima nei riguardi del produttore cinematografico?” Proviamo ad azzardare una risposta: la comunicazione. I toni forti usati dal presidente per esprimere ciò che lui ritiene incongruenze nei riguardi della stampa, dei tifosi o altro, non rispecchiano totalmente un atteggiamento da club di serie A, ma da categorie dilettantistiche (senza offesa). In più, le dichiarazioni fatte negli ultimi giorni (in radio o in pubblico) dicono tutto il contrario di tutto. Alla domanda di un tifoso, mentre Adl era intento a firmare autografi allo store, circa la possibilità di sognare, il patron rispose con un secco “No, nella vita sognare non significa vivere”. Dichiarazione ribaltata ieri in radio, ancora sulle frequenze di Kiss Kiss Napoli: I tifosi del Napoli possono sognare? “Vero”. Perché questo cambio di rotta? Serve chiarezza, prima che il giochino possa tornare indietro come un boomerang.