Castellammare di Stabia. “È evidente che chi ha avuto un ruolo apicale in una città e, a maggior ragione, quando di questa città sei stato il Sindaco, è necessario avere contezza nel giudizio ed evitare il pregiudizio e la sterile polemica. Tuttavia, non mi posso sottrarre, alla luce della composizione della Giunta, ad un giudizio di merito che riguarda due membri, in particolare il Maggiore dei Carabinieri Scafarto e l’Ingegner Giovanni Russo.
Avevo definito inopportuna la nomina di Scafarto qualche giorno fa, sperando che, il Sindaco in primis e poi il Maggiore, facessero un passo indietro rispetto a questa scelta. Ma con sommo rammarico constato che si è andati avanti in spregio ad ogni rigore giuridico e politico. Pertanto, dalla inopportunità si deve passare alla sciatteria istituzionale. Ci mancava un assessore alla legalità indagato per falso depistaggio e rivelazione del segreto di ufficio. Ci mancava un “servitore dello stato” che “voleva inchiodare Tiziano Renzi fino ad arrestarlo attraverso un travisamento dei fatti e violazione delle regole giuridiche di governo della prova indiziaria”. Non sono queste le parole di un non più sindaco, ma della Procura di Roma e, segnatamente, del Procuratore Capo Dott. Pignatone, colui che ha scoperto il sistema di Mafia Capitale. Ed in uno, alla sciatteria istituzionale si accompagna un conflitto di interessi grande come una casa in ordine a fatti persone eventi e cose su cui indaga la DDA napoletana. Quale posizione assumerebbe il nostro caro depistatore se tali fatti persone ed eventi coinvolgessero uomini o donne di questa amministrazione recentemente eletta? A pensar bene, quale dei due padroni servirebbe? A pensar male, quale depistaggio metterebbe in atto per evitare guai per qualcuno? Quanto al secondo, l’Ingegner Giovanni Russo, è palese che la sua nomina risponde a un disegno ben preciso che, nel corso degli anni, ha segnato in maniera spregevole l’azione amministrativa della nostra città tarpando le ali a una serie di provvedimenti che avrebbe leso gli interessi speculatori di una imprenditoria “insana”, ormai vero cancro al pari della camorra di Castellammare. Il riferimento all’ultimo provvedimento dell’amministrazione Vozza e la raccolta di firme per lo scioglimento della mia amministrazione, prima dell’approvazione dei nuovi parametri sull’housing sociale, ne sono gli epifenomeni. Tuttavia, della ormai non più tanto sotterranea collusione di questi ambienti con la pubblica amministrazione vi sono tanti e tanti esempi. Il mio grido di allarme, ormai di un anno fa, è evidente che oggi trova un suo palese riscontro e lasciare cadere nell’oblio l’ennesimo episodio torbido di questa città significa destinarla al fallimento se non, addirittura, consegnarla definitivamente al malaffare”. É il commento dell’ex sindaco Pannullo sulla giunta varata questa mattina da Gaetano Cimmino.