Associazione a delinquere transnazionale finalizzata alla ricettazione di auto e al contrabbando di armi. E’ questo il reato contestato dal gip di Torre Annunziata a 5 persone arrestate in Italia mentre in contemporanea in Spagna, a Sueca, le forze di polizia iberiche procedevano alla esecuzione di una misura cautelare nei confronti di 10 persone, di cui alcuni cittadini italiani, nell’ambito di un’indagine su un traffico internazionale di vetture illegalmente importate dall’Italia verso la provincia di Valencia. Si tratta di auto clonate, cioe’ dotate di documenti contraffatti corrispondenti a quelli di macchine in circolazione che venivano imbarcate a Civitavecchia e portate nella provincia di Valencia per essere ripulite, cioe’ dotati di documenti per la circolazione spagnoli e vendute. Due delle persone arrestate in Italia erano residenti in Toscana.
L’ordinanza è stata eseguita ad Agerola e Santa Maria la Carità in provincia di Napoli, a Larciano e a Monsummano Terme in provincia di Potenza. Contemporaneamente a Sueca, nella Comunità autonoma Valenciana, la Guardia civil e la locale autorità giudiziaria hanno proceduto all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di 10 persone, tra le quali alcune di cittadinanza italiana, coinvolte nel traffico illecito. Le indagini hanno accertato l’esistenza di un’organizzazione criminale impegnata nel traffico di auto di provenienza illecita dall’Italia alla Spagna. Tre persone, i primi due residenti ad Agerola e il terzo a Santa Maria la Carità, supportati da due residenti in Toscana, ricettavano auto provento di furto e già oggetto di alterazione dei numeri di telaio e della contraffazione della relativa documentazione di circolazione in modo che apparissero identiche ad altri veicoli regolarmente circolanti in Italia.Una volta realizzata la clonazione illecita, i veicoli rubati venivano condotti al porto di Civitavecchia per essere esportati in Spagna. Qui, grazie alla collaborazione di soggetti italiani e spagnoli residenti a Cullera, cittadina della provincia di Valencia ricadente nella competenza del Tribunale Sueca, i veicoli venivano ripuliti attraverso una nuova immatricolazione spagnola. Le indagini hanno inoltre accertato il possesso di una pistola semiautomatica calibro 7,5 con matricola abrasa da parte di alcuni indagati. Attraverso il coordinamento con l’autorità giudiziaria spagnola è stato infine possibile recuperare 10 autovetture rubate in Italia.