Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) è stato teatro della prima udienza del processo che vede imputato il sacerdote Michele Barone della Diocesi di Aversa – sospeso dal servizio – accusato di aver maltrattato e abusato sessualmente di almeno tre donne, tra cui una minore di 13 anni, durante sedute di preghiera e riti definiti esorcistici. Le vittime si sono costituite parti civili. Assente in aula don Barone. Al prete – tuttora in carcere – e’ contestata anche l’aggravante dello sfregio permanente, che avrebbe causato, nel corso dei riti, all’orecchio della minore. Con Barone sono imputati anche i genitori della 13enne, Cesare Tramontano e Lorenza Carangelo, che secondo la Procura diretta da Maria Antonietta Troncone sarebbero stati consapevoli e addirittura avrebbero permesso gli esorcismi irrituali sulla figlia, e il funzionario della Polizia di Stato Luigi Schettino, che avrebbe fatto pressioni sulla sorella della vittima minore affinche’ ritirasse una denuncia presentata contro il sacerdote, e non avrebbe inoltre impedito il compimento delle azioni violente. Don Michele Barone oggi non era presente in aula; il suo legale, Carlo Taormina, ha reiterato davanti al collegio presieduto da Maria Francica l’istanza di revoca della misura restrittiva, o in subordine la concessione dei domiciliari. “Questa stessa istanza – ha sottolineato Taormina – l’avevo gia’ presentata ad aprile al Gip e in due mesi non ho avuto risposta”.