Adesso è ufficiale: il calcio, in Italia, non è più uno sport per soli uomini. La Nazionale di calcio femminile, con il 3-0 sul Portogallo, si è qualificata al prossimo mondiale in Francia nel 2019. E dopo venti lunghi anni, questo è uno storico traguardo. Un traguardo ancor più importante in questo periodo specifico, siccome i ragazzi azzurri non sono riusciti a strappare il pass per il mondiale in Russia, al via tra pochissimi giorni.
Maschi VS Femmine, una “battaglia” di diritti lunga secoli e secoli per la parità dei sessi. Ma dopo questi risultati sportivi diametralmente opposti, le donne non solo hanno raggiunto questa agognata parità, ma hanno anche superato il sesso “forte”. Complimenti alle ragazze allenate da Milena Bertolini, ottimo tecnico che fa della tattica una vera e propria priorità.
La sua Italia è prima di tutto una squadra vera, 4-3-3 con le linee molto strette, un pressing alto e asfissiante, la chiusura delle linee di passaggio quando manca il possesso di palla. Buon palleggio, ampiezza e profondità negli attacchi quando la palla c’è. La Nazionale italiana di calcio femminile non è solo una squadra di donne, è una squadra versatile capace di attaccare e difendere in blocco, abilissima sui calci da fermo (contro il Portogallo i gol di Girelli e Salvai sono discesi da calcio d’angolo), istruita a fare tutto bene, con forza (sì, forza), tecnica, profusione agonistica, velocità. Tutte qualità che, purtroppo, sono mancate il 13 novembre a San Siro ai ragazzi di Ventura contro la modesta Svezia. Forse, con le donne in campo quella maledetta notte, adesso avremmo avuto entrambe le squadre al mondiale.