Un primo passo avanti. Una prima ammissione delle proprie responsabilità sperando nell’attenuazione della misura cautelare al Tribunale del Riesame tra un paio di settimane quando sarà discusso il ricorso presentato dai loro avvocati. I tre baby orchi di Castellammare hanno dato una prima parziale confessione. “Siamo stati noi, ci dispiace. E’ tutto vero, siamo noi quelli dei video”. Ma non hanno mai pronunciato la parola “scusa”. nessuno dei tre. Sono comparsi uno dopo l’altro davanti al gip Pietro Avallone, del Tribunale per i minori che al termine degli interrogatori ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i tre ragazzi di Castellammare. Sono tutti accusati di aver violentato una 12enne di Gragnano ex fidanzatina del 14enne che è anche accusato di tentata estorsione per aver chiesto 200 euro per non pubblicare i video dei loro rapporti e le foto nude che aveva fatto tra ottobre del 2017 a marzo 2018 quando i due ragazzini erano stati insieme. Con lui anche due 15enni imparentati tra di loro, uno dei quali con un cognome pesante e imparentato con un boss del clan D’Alessandro di Scanzano. Anche il primo ragazzino è figlio di un personaggio legato alla cosca. I tre, amici per la pelle, secondo le accuse della ragazzina e grazie alla ricostruzione fatta dalla polizia di Castellammare che ha condotto le indagini sotto il coordinamento della pm Fabrizia Pavani del Tribunale per i minori, nel mese di aprile avevano violentato e filmato in gruppo la ragazzina in una stanza delle Terme di Stabia abbandonate. La ragazzina che aveva avuto una relazione con il 14 enne (in età punibile solo da gennaio di quest’anno) ora attraverso i suoi legali, dopo il clamore mediatico della vicenda, ha fatto sapere attraverso il suo legale di voler andare via insieme dalla famiglia e di trasferirsi al Nord. C’è da dimenticare questa squallida storia che le ha tolto l’innocenza nella maniera più brutale.