Dopo oltre 50 giorni il principale ostacolo che si frappone alla nascita di un governo tra i 5 stelle e la lega cade. Silvio Berlusconi infatti concede il suo “nulla osta” per la trattativa tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio anche se non voterà la fiducia consentirà ai due leader la possibilità di trovare una sintesi. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, concede altre 48 ore ai partiti spostano a venerdì la presentazione di un governo definito “neutrale” E’ un’accelerazione politica che lo stesso Presidente ha auspicato quando, due giorni fa, ha annunciato la sua intenzione di porre fine allo stallo politico con una sua proposta di esecutivo. Il suo appello non e’ caduto nel vuoto e un vertice tra i capi politici della Lega e del M5s a fine mattina ha dato il segnale della ripartenza. Il disgelo tra i possibili partner di un esecutivo si e’ infatti manifestato gia’ di prima mattina quando tra i due leader sono arrivati espliciti segnali di apertura. “Ci provo fino all’ultimo” promette il segretario del Carroccio di prima mattina, poco prima che Luigi Di Maio pronunciasse parole di non belligeranza nei confronti di Silvio Berlusconi. Nessun “veto su Berlusconi; e’ una volonta’ di dialogare con la Lega. Punto”. Poi l’incontro, suggellato dalla richiesta congiunta di chiedere tempo al Quirinale prima che il Presidente affidi l’incarico al premier tecnico. Poi Matteo Salvini riunisce la sua truppa di parlamentari per metterli al corrente della trattativa riavviata, pur tra mille incognite:”tenete in conto di poter disdire le vacanze, non si puo’ escludere che si torni al voto”. Stessa linea che tiene il M5s.”Io non ho disdetto la campagna elettorale. Salvini mi ha chiesto altre 24 ore e insieme le abbiamo chieste al Colle” mette in chiaro Di Maio che non cambia la sua agenda conferma per domani la sua trasferta a Parma da dove riparte la sua campagna elettorale. “Qualunque cosa accada l’alleanza del centrodestra non si rompera’, e’ un prerequisito” precisa poi Salvini quando anche Forza Italia ha fatto il punto con la truppa di parlamentari che si rimettono alle decisioni del Cav. L’ok arriva in serata. Ed e’ quella dell’astensione benevola. Il governo Lega-M5S “non segna la fine dell’alleanza di centro-destra” e’ il via libera di Berlusconi. “Se un’altra forza politica della coalizione ritiene di assumersi la responsabilita’ di creare un governo con il M5s, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali” ma, aggiunge, “non potremo certamente votare la fiducia. Di piu’ a noi non si puo’ chiedere”. Insomma una strada diversa dall’appoggio esterno o altri compromessi perche’, spiega Fi, o si e’ al governo o non si e’. E una strada che libera gli azzurri dal portare la ‘croce’ di un eventuale fallimento della trattativa. Il nodo resta ora quello della squadra e soprattutto della premiership. E’ un punto cruciale che rispecchiera’ non solo i rapporti di forza ma il tipo di accordo che verra’ raggiunto. Al momento nessuno si sbilancia e tutti assicurano che “si parla di temi e non di nomi”. Ma le due partite, con Fi che “vigila” per cosi’ dire sull’accordo, sono ovviamente connessi. Il Cav ha i suoi interessi da tutelare, anche se in una posizione defilata dal governo e chiede garanzie. Ma il M5s ha in questa fase della trattativa piu’ forza contrattuale. Tanto che qualcuno ha ipotizzato il rilancio di una sua candidatura alla premiership. Di Maio smentisce e conferma la ricerca di un premier terzo. “Le mie dichiarazioni di domenica sono ancora valide: la mia parola e’ una”.