La città di Roma questa sera, sponda giallorossa, sarà incollata davanti al televisore per assistere alla super sfida contro il Liverpool. Molto probabilmente nessun romanista si aspettava di vivere una settimana del genere, nessun addetto ai lavori aveva previsto la Roma in semifinale di Champions League. Tra le tre italiane ai nastri di partenza della massima competizione europea, la Juventus era sicuramente la più accreditata a vivere questo tipo di serate. Al massimo il Napoli, ma non la Roma. Nessuno se lo aspettava. E invece la banda di Di Fracensco si giocherà a partire da questa sera e poi mercoledì prossimo, l’accesso alla finale di Kiev. Un vero e proprio sogno per una tifoseria abtuata a soffrire e non a vivere questo tipo di partite.
Si parte da Anfield Road. La casa del Liverpool. E solo a nominare questo stadio vengono i brividi, per la sua storia e per i campioni che hanno calcato questo terreno di gioco. Prima dell’inno della Champions, tutto lo stadio sarà sicuramente colorato di Red e cantante la consueta “You Will Never Walk Alone”, una canzone incredibilmente suggestiva, da far accapponare la pelle anche al calciatore più gelido ed esperto del mondo. Da questo punto di vista, forse, la Roma potrebbe soffrire la pressione di una serata tutta nervi e cuore, ma c’è da fare sicuramente una constatazione: i giallorossi, una volta eliminato il Barcellona, favorito per la vittoria finale, non deve assolutamente aver paura di niente e di nessuno. Nemmeno del leggendario Anfield. Forse è il Liverpool dell’ex Salah a non dover sottovalutare e aver quel minimo di paura per una squadra arrivata fin qui meritatamente, avendo battuto squadroni del calibro di Chelsea, Atletico de Madrid e ovviamente lo stesso Barça. E un maestro esperto come Jurgen Klopp lo sa e anche ieri in conferenza stampa ha parlato della Roma con rispetto e anche con un pizzico di timore.
Saranno 180 minuti tutti da vivere, 180 minuti equilibrati tra due formazioni spensierate che arrivate a questo punto non hanno veramente nulla da perdere non essendo due tra le squadre favorite alla vittoria finale, 180 minuti di pura passione. E Roma di passione verso la propria squadra ne ha da vendere. E come scrisse il compianto Armando Trovajoli in collaborazione con Sandro Giovannini e Pietro Garinei tanti anni fa, “Roma nun fà la stupida stasera”, fai godere una tifoseria intera, e probabilmente un’intera nazione, vogliosa di tornare a vincere in Europa.