Un titolo clamorosamente discriminatorio quello del quotidiano Libero. “La Lombardia sembra Napoli”, in queste poche righe è nascosto tutto l’odio represso verso una città meravigliosa, verso un popolo conosciuto in tutto il mondo per la propria simpatia e per il proprio amore verso il prossimo.
Ma per il giornale di Feltri, non nuovo a queste uscite senza senso, Napoli è solo camorra, sparatorie e Gomorra. E questo è un messaggio troppo sbagliato che spesso tale giornale vuole far passare. Il problema per Feltri e Co. è che le festività pasquali hanno confermato ancora una volta che Napoli è amata da tantissime ed infatti il lungomare Caracciolo e piazza del Plebiscito ma non solo, anche i vicoletti di tutta la città, brulicavano di turisti da tutto il pianeta.
Purtroppo per colpa di giornalisti del genere, quali una certa Lucia Esposito, il capoluogo campano viene ingiustamente infangato. La giornalista inizia il suo articolo: ”Sembrano cronache dalla Napoli camorrista dove si muore in strada, dove l’esecuzione avviene in pieno giorno e spesso in pieno centro”. Una vergogna, il ruolo del giornalista non è certamente quello di seminare odio tra la gente. Ma probabilmente la signora Esposito, dal nome e cognome chiaramente di origini Terrone, ha confuso il suo importante compito, ovvero quello di informare, con quello di un semplice utente di un social network pronta a fare la guerra.
Ma la vicenda non terminerà qui. Infatti, Flavia Sorrentino delegata per il progetto “Napoli Città Autonoma” e responsabile del progetto “Difendi La Città” ha prontamente risposto a questo ignobile titolo: “Decine di segnalazioni pervenute allo sportello #DifendilaCittà. Aspettiamo l’ok tecnico degli uffici legali per procedere. Sporcare l’immagine di #Napoli dopo il flusso oceanico di #turisti delle festività pasquali è un metodo abituale che serve a depotenziare la #crescita della Città. Il tempo delle diffamazioni impunite è finito”