Gragnano. La politica discute e si interroga dopo la sentenza di assoluzione dell’ex presidente del consiglio comunale , Giuseppe Coticelli, accusato di brogli elettorali e assolto dai giudici dell’Appello perchè “Il fatto non sussiste”. In primo grado era stato condannato a tre anni di carcere: E così nove anni dopo arriva una sentenza clamorosa perchè l’inchiesta sui presunti brogli elettorali commessi da Coticelli insieme con l’inchiesta della gara di appalto del trasporto scolastico avevano rappresentato uno dei punti cardine dello scioglimento del consiglio comunale retto all’epoca dal sindaco Annarita Patriarca. Quello scioglimento fu impugnato davanti alla giustizia amministrativa e si concluse con un rigetto da parte del Consiglio di Stato. Dalla sentenza emerge chiaro che il motivo fondamentale ostativo al reintegro della giunta Patriarca era la vicenda dei brogli elettorali che aveva visto coinvolto Coticelli.
Poi da contorno veniva citata la vicenda del trasporto scolastico che vedeva coinvolto il sindaco Patriarca. Anche per questa inchiesta nel luglio scorso era arrivata l’assoluzione per la Patriarca e per gli altri quattro imputati ovvero l’ex consigliere comunale di maggioranza Liborio Di Nola, l’imprenditore Lorenzo Angelino, i dipendenti comunali Angelo Delle Donne e Vincenzo Inserra e il funzionario comunale Eugenio Piscino.
Ora dopo anni con l’assoluzione di Coticelli per brogli elettorali e la assoluzione della patriarca del trasposto scolastico appare evidente a tutti come siano cadute tutte le accuse che per anni hanno portato alla gogna mediatica l’ex sindaco Annarita Patriarca, che da quella vicenda ha subito anche enormi danni a livello personale. Per lei oltre il danni anche la beffa perchè su mandata a casa senza un motivo e questo lo si scopre dopo anni e sicuramente nessuno chiederà scusa ne a lei, ne alla sua famiglia, ne alla città che dovette subire l’onta dello scioglimento del consiglio comunale.