Alla vigilia di Foggia-Bari, in programma domani alle 15:00, è intervenuto in conferenza stampa l’allenatore rossonero che ha presentato l’importante match:
“È bellissimo essere arrivati al derby in questa maniera: probabilmente abbiamo archiviato il nostro primo obiettivo e dobbiamo avere la consapevolezza che il lavoro che abbiamo fatto fin qui ci ha permesso di affrontare le partite con più convinzione e determinazione. Spero che domani possa essere un bello spettacolo.
Il Bari ha una rosa stratosferica, giocatori di categoria superiore e ha mostrato anche un’ottima qualità di gioco. È dunque un avversario temibile, tra le più forti della Serie B. Con una squadra del genere non bisogna sbagliare perché può costare caro rispetto ad altre partite. Bisogna essere perfetti o per lo meno cecare di farlo. Vince chi sbaglia di meno.
Le scelte in questo momento sono tra 24 giocatori mentre alla partita di andata ne avevamo 6/7 fuori. Eravamo in piena emergenza ma ricordo una partita giocata a grandissimo livello, eccezionale sotto l’aspetto tattico e nel modo di stare in campo.
Il Foggia in questo momento a livello mentale deve stare bene e mi auguro che i giocatori abbiano recuperato la traferta di Terni. L’unico assente è Gerbo, Duhamel non è al 100% ma sarà convocato. In campo cercherò di mettere la formazione migliore come ho sempre fatto. I derby sono partite a sè, aperte a tutti i risultati. Non c’è una cosa scontata.
A me è dispiaciuto che all’andata i foggiani erano pochi a Bari, potevano essere di più e la scenografia poteva essere diversa ma per quei pochi che avevamo è stato bellissimo. Mi dispiace quindi che domani non ci saranno i tifosi del Bari proprio perché il calcio mi piace vederlo con gli stadi pieni ed una limitazione del genere fa in modo che non ci sia questo tipo di spettacolo. Da sportivo dico che sarebbe stata la fotografia perfetta.
È bello pensare che la partita di domani la giocheremo anche per la gente: avremo una responsabilità in più che deve essere una spinta, non una pressione negativa. Domani saremo in 17mila a lavorare sul campo.”