E’ finita dopo poco meno di un anno l’avventura di Walter Sabatini alla guida di Suning Sports. Questa mattina è arrivata anche l’ufficialità sulla separazione tra le parti, dopo giorni turbolenti in cui tutto, o quasi, sembrava già annunciato: “Suning Sports e Sabatini hanno raggiunto un accordo per la chiusura anticipata del contratto che li lega. Sabatini non ricoprirà più il ruolo di direttore tecnico di Suning Sports. Il club gli augura successo nella sua prossima esperienza lavorativa”.
Sabatini lascia il gruppo Suning e, direttamente, anche l’Inter dopo aver lavorato quasi per un anno accanto al ds interista Piero Ausilio. Un addio, quello di Sabatini, congiunto con quello di Fabio Capello, alla guida della squadra cinese dallo scorso undici giugno.
Probabilmente, la causa della separazione tra Sabatini e il gruppo Suning risiede nella volontà ferrea da parte della proprietà cinese di non investire capitali importanti a partire da subito, complici le regole del Financial Fair Play. Più probabile che il colosso cinese voglia riportare i conti alla pari, dopo l’esborso per l’acquisto del club. Una tattica che non avrebbe convinto appieno Walter Sabatini, evidentemente già dubbioso dopo la campagna acquisti invernale in cui sia lui che Piero Ausilio hanno dovuto inventarsi formule e trattati per strappare il fatidico si a diversi giocatori, non potendo contare su nessuna forza economica. Ed ecco che si è giunti ai titoli di coda di una storia che sembrava essere nata sotto una buona stella ma che si è deteriorata dopo nemmeno un’annata. E’ probabile che Sabatini si sia più volte battuto contro le volontà dei massimi dirigenti Suning, ma ciò non è bastato a far cambiare idea agli investitori che, dalla loro, sperano di poter veder trionfare presto l’Inter ma, dato il momento, solamente a patto che gli esborsi economici non siano eccessivi e talvolta a doppio taglio. Quello che è certo è che l’Inter perde sicuramente una figura di spicco del panorama calcistico, sempre attentissimo ai nuovi talenti, e un uomo dalla forte personalità, che non fa mai male in una grande società.
Ciclone in casa Inter, dopo che Spalletti aveva riportato tutti sulla stessa barca. Ma niente scuse per i nerazzurri, che dovranno riversare la loro rabbia in campo quando sabato, in un Meazza che si preannuncia gremito, l’Inter affronterà l’Hellas con un unico risultato nella testa: la vittoria.