Uomini vs Donne. Non è un programma televisivo ma la battaglia dei parità dei sessi che da secoli affligge l’umanità. Tendenzialmente la figura femminile è sempre stata un gradino sotto soprattutto per quanto riguarda i diritti sociali e politici rispetto all’uomo. Nel 2018 questo divario è stato oramai colmato. Anzi, le donne in alcuni settori hanno superato abbondantemente l’uomo: uno di questi è quello dell’istruzione. Sia in Italia che nel resto d’Europa, i ragazzi fanno molta più fatica a raggiungere un certo livello d’istruzione rispetto alle ragazze.
I dati che dovrebbero suscitare allarme riguardano soprattutto l’obiettivo di portare entro il 2020 al 40% il tasso di laureati nella popolazione fra i 30 e i 34 anni d’età. In Italia nel 2002 appena il 14,2% delle donne aveva un titolo di studio universitario in quella fascia d’età. E per gli uomini la situazione era ancora peggiore: il 12,0%. Il divario di genere era quindi di oltre due punti percentuali. Negli anni successivi l’Italia si è mossa verso l’obiettivo di Europa 2020 e le donne hanno raggiunto nel 2017 quota 33,5% con un trend che le porta non troppo lontane dalla meta. E i maschi invece? La situazione è deprimente ed imbarazzante. Il tasso di laureati nel 2017 è arrivato appena al 19,5% e il divario con il genere femminile in una quindicina d’anni è aumentato di sei-sette volte: da 2,2 punti è arrivato a 14 punti, senza nessuna possibilità di avvicinare il 40% entro il 2020. E questo divario aumenta di anno in anno. Mentre le donne accelerano verso il 40% gli uomini diminuiscono la loro percentuale, e negli ultimi anni si è passati dal 20% al 19.5%. Per quanto riguarda l’analisi di questi dati da regione a regione, le ragazze hanno raggiunto circa il 44% e quindi rispettato il target europeo solo in una sola regione, ovvero il Molise. Sicilia, Puglia e Campania sono le regione con il tasso minore di laureate, dal 23 al 20%. Anche in questo caso, i maschi sono incredibilmente indietro. Nessuna regione raggiunge il 40% e nel biennio 2016-2017 il peggioramento è costante. La regione con il miglior tasso è l’Umbria con il 26.5%, un dato che nemmeno lontanamente si avvicina alla normalità. Dal punto di vista maschile, la Sicilia risulta quella meno colta d’Europa. Mentre il divario tra uomini e donne in Campania non è troppo elevato, solo il 4,5%.
Questi dati, probabilmente, non sono mai stati analizzati come si deve perché la maggior parte delle volte ci si è soffermati a guardare più le difficoltà del gentil sesso che quelle dei ragazzi. Questo divario negli studi riguarda inoltre anche l’abbandono precoce, ovvero il secondo punto di Europa 2020: le ragazze sono ferme all’11,3% mentre i maschi al 16.3%. Ma come si è detto, questo non è solo un problema italiano ma anche europeo. In 22 paesi, le donne hanno raggiunto il famoso 40% di laureate tra i 30 e 34 anni, mentre gli uomini in solo 9 paesi hanno rispettato i target europei.