Aria di vigilia in casa Inter, con Spalletti che stamattina in conferenza ha presentato la gara parlando anche della condizione di alcuni suoi giocatori. Queste le parole del tecnico di Certaldo, alle prese con il terzo derby di stagione:
Può essere la gara della svolta per rivedere la prima Inter? – “Le sensazioni sono bellissime perché si va a giocare la gara più bella. Sappiamo dell’affluenza del pubblico e quanto questo ci tiene. Andiamo a determinare il nostro destino. Serve arrivare nel mondo corretto. Consapevoli dei nostri mezzi”
Icardi è pronto? – “Prontissimo. Ai giocatori con grande personalità il derby dà forti sensazioni, li carica particolarmente”
In cosa l’Inter di adesso è migliore del Milan? – “La classifica attuale è figlia di quanto fatto nella prima parte di stagione. Si ha la consapevolezza di avere i mezzi, ma poi serve metterli in pratica, dentro le situazioni che scorreranno durante i cento minuti di gioco. Sarà difficile scegliere la cosa giusta nel momento giusto, andare a determinare le situazioni e non lasciarle scorrere”
In cosa l’Inter di adesso è migliore del Milan? – “La classifica attuale è figlia di quanto fatto nella prima parte di stagione. Si ha la consapevolezza di avere i mezzi, ma poi serve metterli in pratica, dentro le situazioni che scorreranno durante i cento minuti di gioco. Sarà difficile scegliere la cosa giusta nel momento giusto, andare a determinare le situazioni e non lasciarle scorrere”
Cosa chiede ai suoi calciatori che vorrà vedere a tutti i costi? – “Diventa fondamentale avere il coraggio di fare giocate importanti e prendere scelte corrette. Noi siamo convinti di poter attingere ad un bagaglio di qualità. Andrò a chiedergli di mostrare sempre la faccia cattiva perché non c’è tempo di guardare al prossimo step. Se pensiamo al dopo, perdiamo di vista il presente. Il derby determina il nostro futuro. Inutile pensare di riuscire a mettere le cose a posto più avanti se si sbaglia il qui e ora”
Nell’undici titolari quanti dubbi ci sono ancora: si potrebbe avanzare ad esempio Cancelo e riportare Santon a sinistra? – “I dubbi ci sono sempre a questo punto del campionato. Due o tre situazioni che ci si porta dietro fino alla fine. È una questione di accumulo di fatiche che riguarda un po’ tutti. Su Joao niente dubbi: parte lui basso a destra”
Anche oggi commenti su Thohir: condiziona il pensiero sui tifosi? – “Questo no, non deve accadere perché il pensiero di chi ha lo sguardo sul proprio telefono non può essere influenzato. Quando c’è disordine, le persone che non sanno mettere qualità rischiano di rovesciare le cose per terra e far sembrare tutto una pattumiera. Qui c’è molto più ordine di quello che possiate pensare. L’Inter è una società organizzata che, in base al voler stare dietro ai conti, si è anche creata dei problemi. Tutto però parte dalla volontà di essere trasparenti. Questo fatto di voler far sembrare ciò che non è, lo ritengo sbagliato. La società fa bene a difendersi. È giusto che i tifosi vivano la loro passione nel modo migliore, secondo ciò che vedono e sentono loro stessi”
Che impressione le ha fatto Candreva da trequartista? – “Quel ruolo Antonio lo aveva già fatto in precedenza. Io non m’invento nulla, le risposte me le dà lui. Chiaro che se alle spalle ha uno come Cancelo che spinge, lui tende ad accentrarsi. Un po’ tutte le squadre chiudono le gare con un solo uomo di fascia con il resto del gruppo a fare densità in mezzo. Noi anzi lo abbiamo fatto poco, per cui Candreva lì può giocarci”
Alcuni suoi colleghi non danno spazio ai giovani, altri sì: il derby può essere la gara di Karamoh? – “L’obiettivo di Yann è mirare molto più in là. Noi siamo tranquilli delle sue qualità. Possiamo usarlo in ogni match”
Vincere può voler dire mettere di nuovo un bel fosso? – “Vincere significa scrivere un altro pezzettino di storia. Vincere una partita così bella regala entusiasmo alla squadra e ai tifosi che hanno a cuore i colori. Il futuro non lo aspettiamo, ci andiamo incontro noi. Il periodo degli alti e dei bassi lo passano tutti, ma adesso non è più permesso”
È un caso che la squadra non abbia ceduto alle grandi? – “Non è un caso, vuol dire che la squadra sa riconoscere il pericolo e dà di più, si prende le proprie responsabilità. Non vuol dire però fare meno contro le squadre non titolate come le prime sei o sette in classifica. Conta essere sempre all’altezza del livello di calcio in cui vive il club. Magari non sempre, ma spesso l’Inter ci è riuscita in questo campionato. È stata molto spesso all’altezza”
Gattuso sta stupendo tutti: si aspettava facesse tanto bene? – “Rino ha fatto bene usando le sue armi migliori: semplicità e convinzione. Ha regalato carica emotiva ai suoi giocatori. È un ragazzo trasparente, così come lo vedi. Conosco bene il suo secondo, Riccio, che ho allenato ad Ancona. In due insieme vanno a scopa e lavorano creando qualcosa di molto bello da vedere. Faccio i complimenti a entrambi. Gattuso potrebbe insegnarmi molte cose sul campo. Io ero scarsino col pallone: ricordo che mi facevano allenare solo a giorni alterni per non intaccare il lavoro e il livello degli altri”
Cosa potrà fare la differenza nella gara di domani? – “Secondo me non andare in giro per il campo senza meta. Bisogna avere un obiettivo, sempre e comunque, altrimenti non prendi notizie e non ascolti i vari momenti della partita. Servirà avere una testa pensante in maniera continuativa, a caccia dei momenti importanti”
La partita del Milan in coppa può essere determinante ai fini della condizione fisica? – “Avrei preferito affrontarli senza quella gara. La penso così. Il periodo che stanno attraversando li farà essere anzi più rimbalzanti, oltre che magari più stanchi. Io sono in sintonia con i miei calciatori. Devo riuscire a motivarli, a metterci dentro tutto quanto sono in grado di ascoltare. Io sono bravo soltanto se faccio bene secondo il loro punto di vista”
Come stanno Borja Valero e Miranda? – “Borja ha una situazione di infiammazione. Joao ha recuperato e può essere a disposizione”
Su Kondogbia il suo agente disse che non era da Inter, ma che sarebbe stato meglio scegliere il Milan… – “Io fossi in lui sceglierei un altro agente. In questo momento addentrarsi in particolari tanto belli da trovarci delle storielle, non mi sembra proprio il momento. Se vogliono portarlo da un’altra parte va bene così”
Lei ha visto tanti derby: a Roma è vissuto con maggiore attaccamento? – “Il derby vale più di una stagione. È importante che sia uno spettacolo, con l’affluenza dei bambini, con grande passione comune. Il cuore del calcio non tiene in considerazione razze ed etnie. Bisogna solo divertirsi e Milano può mandare bei messaggi come ha appunto già fatto precedentemente. Smetterei di parlare di tifoso avversario ma direi piuttosto di un’altra squadra, come lo è quello del Milan. Ci vuole aggregazione e partecipazione”
Come valuta l’involuzione di Perisic? – “Quello di Ivan è solo un momento che sta dentro alla normalizzazione del gruppo. È forte e lo vorrei sempre nella mia squadra. Domani farà vedere che ha già messo a posto tutto”