La guerra interna del Partito Democratico stabiese si sposta sui tavoli regionali. Giunti in città per ringraziare gli elettori per l’elezione di Gianni Pittella alla Camera dei Deputati, i vari capibastione si sono riuniti con i propri riferimenti stabiesi. In queste ore si stanno rincorrendo sempre più frequenti le voci di riunioni segrete, incontri, ragionamenti. Notizia dell’ultimo minuto sarebbe quella della “cacciata” a tutti gli effetti dell’area casilliana del Pd, cioè tutta quell’area che fa riferimento a Francesco Iovino, l’area che ha appoggiato Pannullo, insomma. Al momento il Pd stabiese è sotto la guida di Nicola Corrado, politico navigato con circa 30 anni di politica alle spalle (ma che oltre il consiglio comunale cittadino non è mai andato, ndr), ed è proprio Nicola Corrado che non vorrebbe cedere il passo ai due nomi in lizza per la candidatura a Sindaco: Andrea Di Martino ed Eduardo Melisse. Secondo alcune indiscrezioni sembrerebbe che anche lo stesso Mario Casillo abbia fatto un passo indietro (chissà se lo ha mai fatto avanti) sulla decisione del candidato cittadino, lasciando così campo libero alle altre componenti napoletane democrat. Il dato brutto, purtroppo, è che tutti questi “capezzoni” si vedono in città soltanto quando c’è da spartirsi i voti o “mettere il cappello in testa” a qualche candidatura, ma quando la città soffre sotto i problemi e sotto le angosce quotidiane, i consiglieri regionali in giro per la città non si vedono. Sono a Napoli. Peccato per quegli pseudo politici stabiesi che, pur di accaparrarsi qualche pacca sulla spalla e spendersi amicizie nelle stanze dei bottoni, fanno i “cagnolini servili” dei “signori di turno”. Nel frattempo però c’è qualcuno che prova a fare “il colpaccio”. Si vocifera che nei giorni scorsi, alcuni ex membri del direttivo cittadino democratico, abbiano tentato di destituire il segretario Nicola Corrado, tentando di organizzare una sfiducia e quindi chiedere le sue dimissioni. Purtroppo tentativo fallito. Partito Democratico sempre più spaccato e sempre meno pronto ad affrontare la prossima tornata elettorale in città. Dopo due amministrazioni comunali a guida Pd finite in malo modo con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali dinnanzi ad un notaio, il partito non accenna a ricostruire, anzi sembra (agli occhi di tutti), che ogni singolo componente si stia impegnando per non ricucire e fare squadra. “Ognuno tira l’acqua al suo mulino”. Si sente sempre più speso in città questo detto, e probabilmente è verità.