Roma. Nel giorno della festa delle donne, Luigi Di Maio è la guest star nel salone presidenziale delle feste. Incontrata Virginia Raggi, sindaco di Roma, assieme alla donna ne approfittano per stringere la mano al presidente Mattarella, ma nessuna parola su questioni di governo. La felicità sul volto del leader dei Cinque Stelle è lampante. In aula, tra gli invitati, i complimenti e gli omaggi a suo indirizzo si sprecano. Non disdegna neanche qualche selfie con i presenti, felici di immortalarsi con l’uomo che considerano la speranza. Ne scatta decine di foto, senza risparmiarsi con nessuno o quasi. Perché il selfie non scatta con la ministra Anna Finocchiaro. Sono seduti quasi vicini ma non si degnano di uno sguardo. Al termine del discorso dell’8 marzo di Maria Elena Boschi, Di Maio concede un timido applauso. Il clima è decisamente diverso invece con la moglie di Gentiloni, il quale dopo una lieta conversazione, la donna affermerà: “Mi è sembrato simpatico”. Il centro della scena è ancora suo e così sarà per l’intero evento. “Ce la metteremo tutta” risponde il politico ad un’anziana signora che chiede se faranno il governo. E ancora: “Voglio bene ai miei compaesani e loro vogliono bene a me” dichiara a chi spreca complimenti per il pienone fatto nella sua Pomigliano. In aula c’è chi canticchia alle sue spalle, forse in tono sfottente, ma la maggioranza dei presenti è tutta a suo favore. “Che brava persona” esclama una signora, producendo eco nella sala.