Non è stata assolutamente gradita a tanti militanti e dirigenti provinciali di Napoli la scelta imposta dall’alto di candidare soggetti completamente sconosciuti al territorio, provenienti da varie regioni del Nord Italia, con metodi poco trasparenti e con logiche distanti dai principi di merito, radicamento territoriale e novità più volte annunciati da Matteo Salvini.
Pertanto, da giorni i leghisti della provincia di Napoli sono in subbuglio in quanto è stata negata loro una degna rappresentanza nelle liste. Il caso più clamoroso si è registrato nel collegio proporzionale alla Camera di Napoli Nord con la possibile elezione di una donna di Pontecorvo, completamente avulsa dal contesto e dalle problematiche dei territori del collegio in questione, con meno militanza e curriculum politico di parecchi esponenti della Provincia di Napoli. Lo stesso Biagio Sequino dichiara di essere pronto a lasciare il partito e sarebbe seguito dalla quasi totalità del coordinamento provinciale. Hanno invece già lasciato il progetto Salvini, Mario Gifuni (presidente del consiglio comunale di Sant’Anastasia), Felice Gaglione (consigliere di Torre del Greco e recordman di preferenze alle ultime elezioni comunali), Antonio Giuliano (consigliere comunale di Camposano), Luca Manganiello (consigliere comunale di Casarmarciano), Domenico Bellobuono (stimato professionista dell’area nolana), Gabriele Capuani (consigliere comunale di Torre del Greco). Aspettiamo le evoluzioni delle prossime ore, con la possibile convocazione di una conferenza stampa. L’unica certezza che la Lega rischia un ammutinamento totale che in termini elettorali sarebbe un bagno di sangue, atteso che il gruppo che fa capo a Biagio Sequino è molto ben radicato sul territorio.