Il 30 giugno, la data del Gay Pride a Pompei, è ancora lontana, ma già da qualche settimana sono nati problemi di organizzazione soprattutto per quanto riguarda il percorso da effettuare dai manifestanti. Lunedì scorso il vicequestore Angelo Lamanna ha comunicato il percorso agli organizzatori del Pride, ovvero partenza da piazza Falcone e Borsellino, prima tappa nei pressi delle Ferrovie dello Stato, proseguire lungo viale Mazzini e via Plinio per poi raggiungere l’ingresso degli Scavi di piazza Esedra. Un percorso alternativo che non va giù al presidente Arcigay di Napoli, Antonello Sannino il quale ha affermato più volte di voler manifestare al centro della città e quindi passare in piazza tra il Municipio e il Santuario.
«È la prima volta che ci vietano di attraversare il centro cittadino per manifestare per i diritti umani, e di transitare davanti a un Municipio. È noto a tutti che la nostra è una manifestazione pacifica». Sannino continua la polemica a distanza con chi ha posto il divieto assoluto di sfilare davanti alla basilica. «A noi interessa lo Stato laico, non quello religioso. Così si perde il senso della manifestazione: sfilare per le strade dove non ci sono negozi e attività commerciali non ha logica. Eppure i rappresentanti delle associazioni dei commercianti e dei B&B sono al nostro fianco e ci hanno assicurato il pieno sostegno».
Sannino ha dato disponibilità anche a ritardare la manifestazione, iniziando la sfilata alle ore 19 quando terminano tutte le funzioni religiose. Ma continuano a fioccare i no. Quest’oggi ci sarà una riunione decisiva per i movimenti LGBT per convincere l’opinione pubblica e portala a loro favore. Nel pomeriggio, alle 17.30, il presidente del coordinamento «Campania Rainbow» Edoardo Palescandolo e la presidente «Arcigay Vesuvio Rainbow-Osservatorio vesuviano LGBT», Daniela Lourdes Falanga, chiederanno in una pubblica assemblea l’appoggio di tutta la città mariana contro il «no» della questura alla sfilata in piazza. La riunione sarà aperta al pubblico e a tutti i movimenti che hanno intenzione di partecipare a favore del Pride e si terrà nella sede del Forum dei giovani a piazza Schettini.
All’ordine del giorno ci sarà non solo il percorso da effettuare ma l’impostazione di una piatta forma politica programmatica; le proposte per individuare la madrina o il testimonial; la costituzione del comitato organizzatore, dei gruppi di lavoro, la nomina del portavoce del pride. A questo incontro parteciperà il presidente del consiglio comunale Franco Gallo, bravo a stemperare gli animi e le tensioni tra il Sindaco Pietro Amitrano e il presidente Antonello Sannino. Il sindaco Amitrano non ha voluto rilasciare commenti sul percorso che la questura ha organizzato. Anche il vescovo Caputo e tutti gli ambienti vicini al Santuario non hanno rilasciato alcuna dichiarazione in merito, continuando il silenzio da quando si è saputa la notizie del Pride di Pompei.