Nel post-gara l’allenatore rossonero Giovanni Stroppa ha commentato così la vittoria contro il Palermo ai microfoni di SkySport.
“Il Palermo è una squadra molto fisica e strutturata che ha qualità anche nei singoli e la nostra volontà era quella di fare più densità e coprire gli spazi. Siamo stati meno bravi nel primo tempo a ripartire. Con l’uomo in più abbiamo tenuto meglio il campo. Sotto di 1-0, dopo quel rigore, è chiaro che avevamo la voglia di ribaltare il risultato. Nel secondo tempo la squadra mi è piaciuta perché ha avuto più coraggio e abbiamo creato opportunità e occasioni. Su questi campi bisogna saper soffrire e farlo al meglio, non è mica semplice portare via punti.
La differenza la fanno i giocatori, la fa il piede di Scaglia o quello di Kragl, la capacità di Duhamel di essere così incisivo.
Abbraccio con Nember? Gli ho detto che non capiva niente perché mi ha preso Duhamel (ride, ndr).
Innanzitutto il francese non è ancora quello che potrebbe essere e questo ci fa ben sperare. Quando è arrivato non si allenava da un mese, non era al massimo delle condizioni e ha fatto fatica la prima settimana proprio per i ritmi e l’intensità dei nostri allenamenti ai quali non era abituato. Però dalla seconda settimana è migliorato ed è riuscito ad inserirsi nel gruppo al meglio. Lui mi ricorda tanto Dario Hubner nei movimenti.
Mi rendo conto di quello che stiamo facendo ma anche prima riuscivamo ad imporci contro tutti. Abbiamo sempre cercato di fare le partite e meritare il risultato attraverso il gioco, ma poi abbiamo fatto comunque dei passi falsi. È una squadra che però sa giocare e che riesce ad imporsi contro chiunque e ovunque. Questa è la sesta vittoria fuori casa. Allo Zaccheria non abbiamo raccolto quello che meritavamo ma mi sembra che le prestazioni siano state sempre o quasi sempre all’altezza.“
Foto SkySport