Parla Ciro Ferrara, ex calciatore di Napoli e Juve in lotta per il titolo di campione d’Italia. “Il Napoli meriterebbe lo scudetto ma come si fa a dire che la Juve non lo merita. Sono due squadre forti, magari sarà lo scontro diretto a darci la sentenza definitiva”. E’ il pronostico dell’ ex difensore, ospite di ‘Radio anch’io Sport’ su Rai Radio1. “La qualità migliore del Napoli è nel gioco, la forza della Juve sta in una rosa più competitiva e nella mentalità acquisita in tanti anni di storia. Ho giocato con entrambe, so cosa vuol dire avere motivazioni fortissime e questo può superare il gap della rosa e dell’abitudine al successo -prosegue Ferrara-. Adesso si entra in una fase caldissima perché si torna a giocare in Europa ed è un grosso dispendio di energie. Tutto questo può influire, i tecnici devono gestire al meglio le risorse”. E sulla filosofia di gioco delle due squadre l’ex allenatore dell’ Under 21 spiega. “La cosa fondamentale è ottenere il successo, se lo ottieni anche giocando bene è l’apoteosi. Se lo si riesce fare attraverso quello che sta facendo il Napoli, qualcosa difficile da vedersi in Italia dove il campionato è molto tattico. Rispetto a quanto successo da 3 anni a questa parte dove a questo punto della stagione il campionato era già terminato. Al vertice vedo una lotta bellissima per quello che le due stanno proponendo: la Juve è più abituata a reggere certi ritmi e il Napoli ha motivazioni fortissime, sarà sicuramente una lotta fino alla fine”. A chi consiglia il Napoli, con una rosa più corta rispetto ai bianconeri, di lasciar andare l’Europa League per concentrarsi sull’obiettivo primario, Ferrara replica. “Come si fa a pensare di lasciare un obiettivo importante come l’Europa League per dedicarsi in toto al campionato, le vittorie aiutano a vincere e lasciare un obiettivo non ti da la certezza di ottenerlo. Il Napoli deve rispettare anche questo impegno”. Infine sulla filosofia di Sarri di far giocare sempre gli stessi giocatori senza un grande turnover. “Trovare giocatori che possono concorrere con gli attuali titolari del Napoli non è facile, o vai a spendere 60 milioni o vai a prendere giocatori che vanno in panchina”, conclude.