Il Gaypride a Pompei si farà. Il sindaco Pietro Amitrano ha, inizialmente, cercato di opporsi alla manifestazione in programma il 30 giugno prossimo. Ma senza riuscirci, soprattutto perché nessun esponente politico ha appoggiato il primo cittadino pompeiano in questa sua personale battaglia. Il prossimo 3 febbraio si terrà a Torre Annunziata un primo incontro organizzativo dell’associazione Lgbt per mettere a punto il programma della giornata del 30 giugno. Amitrano non è stato sostenuto da nessuno. Ma non solo. Bartolo Martire, componente del direttivo provinciale del Pd, da pompeiano doc ed esponente del partito al quale fa riferimento il primo cittadino di Pompei, pubblica su Facebook l’elogio dell’evento. Ecco il commento di Martire: “E non nascondo la mia soddisfazione. Accoglieremo con simpatia la manifestazione i cui contenuti culturali andranno di certo ad eliminare i troppi luoghi comuni. Nelle prossime settimane, di concerto con la questura di Napoli, verrà razionalizzato il percorso e stabilite alcune modalità organizzative. Nelle previsioni si attendono circa 25mila persone. Di certo sarò tra gli amministratori pronto ad accogliere gli ospiti”. Forse, in queste righe va letto che – nelle segrete stanze di Palazzo De Fusco – Amitrano sia stato ben strigliato dal suo partito. E ridotto al silenzio, spodestandolo quasi dai suoi poteri decisionali. Cittadini contrariati, Chiesa e sindaco devono mettersi l’anima in pace, il Pride si farà.