Massa Lubrense. All’appello mancano più di 20 tra cani e gatti. Siamo a Marina del Cantone, una “perla” tra la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana. Da qualche giorno sono stati registrati numerosi casi di avvelenamento ad animale. Sono soprattutto gatti ma anche qualche cane. E all’appello ne mancano più di 20. Tutti uccisi con lo stesso sistema: l’avvelenamento. Sul caso stanno indagando i carabinieri della stazione di Massa Lubrense. Una segnalazione dettagliata è stata inoltrata in Procura dal gruppo “WWF Terre del Tirreno”
“Resta il dubbio sull’ eventualità che altri esemplari felini, noti agli abitanti, non siano reperibili in quanto siano andati a morire lontano dalla zona abitata – si legge in una nota del gruppo – Ancor più forte è radicata è l’incognita circa l’autore di un tale scempio e sulla possibilità che in giro ci possano essere ulteriori esche pronte ad uccidere ancora. Considerato che avvelenare un animale è reato e le leggi sanitarie proibiscono e sanzionano lo spargimento di sostanze velenose con reclusione ed ammende; il permanere dei cadaveri di animali al suolo costituisce un grave rischio igienico-sanitario e conseguente pericolo per la pubblica e privata incolumità; il sindaco, in caso di avvelenamento anche solo sospetto, deve aprire un’indagine, bonificare e tabellare la zona, intensificare i controlli; il sindaco, a seguito della segnalazione di avvelenamento da parte dell’istituto zooprofilattico sperimentale, deve dare immediate disposizioni per l’apertura di un’indagine da effettuare in collaborazione con le altre autorità competenti. Il WWF ha chiesto un urgente intervento atto ad accertare le cause di morte degli animali, tramite invio delle spoglie ad un istituto zooprofilattico sperimentale competente, provvedere alla rimozione e smaltimento delle carcasse e, qualora venisse accertato lo spargimento di sostanze velenose, esche e quant’altro, attivare tutte le iniziative necessarie alla bonifica dell’area interessata prevedendone la segnalazione con apposita cartellonistica, nonché intensificando i controlli da parte delle autorità preposte per individuare e punire i responsabili”.
Foto: Claudio d’Esposito