Il pubblico di Napoli è definito come uno tra i più calorosi dell’intero pianeta, capace di creare sempre un’atmosfera di festa sugli spalti. I tifosi amano la maglia, supportano la squadra e con orgoglio difendono la propria città dai luoghi comuni a cui spesso è sottoposta da chi, forse, non l’ha mai vissuta e amata. Il calore della gente sa coinvolgere e dopo anni di delusioni calcistiche, anche la squadra sembra tornata quasi ai fasti di un tempo, attuando un calcio spumeggiante che ha saputo incantare il mondo, attirando a sé diversi ammiratori, anche oltre confine. Eh si, perché a rimanerne estasiato è successo anche a Quentin Beltrand, un ragazzo ventenne proveniente dalla lontana Lille, città situata nel settentrione della Francia, all’estremità con il Belgio. Era il 17 settembre del 2016. È bastata una gara in tv dove gli Azzurri trionfano sul Bologna per 3-1 e nel cuore di Quentin scoppia la scintilla. Comincia a voler sapere e conoscere la città, seguire le partite dei Partenopei in tv senza mai perderne una, ma il cuore poi lo spinge a fare un passo in più: il desiderio veemente di vedere all’opera la banda di Sarri dal vivo prende il sopravvento. È il 29 ottobre quando il ragazzo parte alla volta di Torino per seguire “La Partita” contro la Juventus. Nonostante la sconfitta, Quentin vede in quei tifosi un qualcosa di unico, restandone folgorato. Si sente pian piano uno di loro e di lì a poco nuovi viaggi e nuove mete per seguire gli Azzurri si prospettano per lui all’orizzonte. Vola due volte verso Roma, ma il 20 maggio approda finalmente allo Stadio San Paolo. Di scena c’è il match del Napoli, stravinto, contro la Fiorentina. Ma il destino di quel viaggio ha in serbo per lui un qualcosa che va oltre i colori Azzurri: la città e la sua gente. Ne resta attratto al punto tale che, da quell’istante, ogni giorno il suo pensiero è rivolto a quella terra. Definisce la città di Pulcinella la più bella del mondo. Adora il Vesuvio, Spaccanapoli e Piazza Plebiscito, ma è tra le persone che lui si sente a casa. E se è vero che “chi viene al sud piange due volte”, Quentin di Napoli, proprio non può più farne a meno.