Il calcio è uno sport che è riuscito ad attrarre milioni di appassionati. Gioie e dolori, pianti e sorrisi, emozioni provate nell’esultanza di un gol o per una giocata strabiliante. E oggi, proprio uno dei protagonisti di questo sport, capace con i suoi magici tocchi di incantare il mondo, dice a 37 anni addio al calcio giocato: lui è Ronaldo de Assis Moreira, meglio conosciuto come Ronaldinho o il Gaucho. La notizia era già da tempo nell’aria, ma è stata ufficializzata solo oggi dal fratello dell’ex calciatore, Roberto de Assis. Gli scarpini al chiodo appesi dalla stella sanno quindi di chiusura di un’epoca. Un’epoca che non vedeva contrapposti solo Cristiano Ronaldo e Messi per la vittoria di un pallone d’oro, ma la concorrenza era ben più folta e ricca di nomi da non sottovalutare. L’asso brasiliano riuscì ad aggiudicarsi il trofeo nel 2005, quando militava al Barcellona, al fianco di un giovane Leo Messi e Samuel Eto’o. È proprio con i blaugrana che riesce a mettersi in luce dinnanzi al mondo intero, dopo essere giunto dal Psg, grazie anche alle molteplici competizioni vinte con gli spagnoli, come la tanto agognata vittoria della Champions League, che si aggiunge al Mondiale, la Coppa America ed una Confederation Cup vinte con la Nazionale Brasiliana. Lasciata la Catalogna, si aggrega in Italia, al Milan, dove nonostante vive annate avare di trofei, continua a far strabiliare gli occhi ai supporters rossoneri, anche se mai tornerà ai livelli dell’esperienza in Liga. Chiude quindi la sua carriera in Sudamerica. Ciascun amante del calcio non può non essere stato folgorato dalle giocate e dai numeri del Gaucho, nel quale diversi calciatori attuali hanno trovato un idolo a cui ispirarsi. Ronaldinho era e sarà sempre colui in grado di incantare.