Luigi di Maio (M5S): ” Europa è vecchia, invertire tendenza. Il M5S vuole contribuire”


“Io e il movimento politico che rappresento in questa sede crediamo che l’Europa abbia un futuro davanti a sé. Crediamo fortemente che lo abbia anche perché noi, sia come movimento politico sia più in generale come italiani, vogliamo contribuire a scriverlo. Siamo convinti anche che per garantire un futuro prospero all’Europa si debba necessariamente ascoltare e dare più poteri direttamente ai cittadini e in ogni caso alle istituzioni che li rappresentano”. Lo ha detto Luigi Di Maio, leader del M5S, intervenendo all’evento ‘How Can We Govern Europe?’, organizzato da Eunews.”Proiettando le attuali tendenze demografiche nel futuro avremo nei decenni a venire un’Europa più vecchia. Secondo uno studio nel 2081 ci saranno solo 7 milioni di cittadini europei in più, senza tenere in conto le immigrazioni. Secondo lo stesso studio, in Italia si passerebbe da 60 milioni e rotti di abitanti a circa 53 milioni”. Così il leader del M5S Luigi Di Maio, parlando all’evento ‘How Can We Govern Europe?’, organizzato da Eunews alla Terrazza Caffarelli. “Il rapporto annuale della Divisione Popolazione delle Nazioni Unite, diffuso in giugno, sostiene che nel 2050 il grande ‘perdente’ sarà l’Europa, con tassi negativi superiori al 15% in paesi dell’Est quali la Bulgaria, la Croazia, la Polonia o la Romania. Germania e Spagna perderanno circa 10 milioni di abitanti”, ha sottolineato il vicepresidente della Camera. “L’Italia, da qui al 2050, perderà circa 4,5 milioni di abitanti (passando dagli attuali 59,5 milioni a 54 milioni), per scendere sotto la soglia dei 48 milioni di abitanti nel 2100. Non possiamo permetterci di non provare a invertire questa tendenza. E questo – ha aggiunto – è un problema che riguarda, come abbiamo visto, noi italiani molto da vicino”.”Basti dire che Genova è la città più anziana d’Europa e che nella top ten delle più anziane troviamo anche Firenze e Bologna. Cosa causa questo fenomeno e come possiamo agire? A mio avviso una generale sfiducia e un problema che attanaglia sempre più giovani: la povertà”, ha spiegato Di Maio. “Nell’ambito di una ricerca della Caritas Europa, condotto in 17 Paesi, è stato coniato un nuovo termine: ‘Sinkies’, ossia le giovani coppie formate da ‘working-poor’, che pur lavorando in due a malapena portano a casa l’equivalente di un singolo stipendio e perciò non possono permettersi di mantenere dei figli. La stessa ricerca – ha proseguito il candidato premier M5S – dice che tre giovani su 10 in Europa vivono in condizioni di povertà o a rischio povertà”. “Tutti questi dati sono allarmanti e questo è il punto da cui partire: ossia bisogna garantire un futuro al futuro dell’Europa, che sono proprio i giovani e le giovani coppie che oggi sono in difficoltà. Sappiamo anche tutti benissimo cosa vogliono dire questi numeri in termini di costi di sostentamento della previdenza sociale”, ha puntualizzato l’esponente 5 Stelle.