La chiesa del Corpus Domini a Gragnano era stracolma nonostante il tempaccio esterno. Tantissimi tra familiari, amici, conoscenti e semplici cittadini hanno voluto dare l’ultimo saluto ad Angelo Cesarano, il 32enne imbianchino di Gragnano morto in un incidente stradale la sera di Natale. Tanta la commozione per la perdita di una giovane vita. Angelo era ben voluto da tutti in città per la sua immensa disponibilità. La moglie Ilaria abbracciata alla bara per tutta la funziona religiosa, senza più lacrime. Le ha versate tutte in questi drammatici giorni. Da quel maledetto pomeriggio quando il suo Angelo, padre di due figli e con un terzo in arrivo, aveva lasciato la sua abitazione in via Pasquale Nastro a Gragnano. In sella alla sua moto per evitare il traffico stava andando a fare visita a un parente ricoverato all’ospedale San Leonardo di Castellammare. Ma in via Castellammare è andato incontro alla morte schiantandosi contro il palo della pubblica illuminazione. Una sbandata per cause ancora in via di accertamento e poi lo schianto fatale contro il palo della luce. La polizia municipale di Castellammare (territorio in cui è avvenuto il tragico incidente) che sta conducendo le indagini subito dopo l’incidente aveva fermato un automobilista ubriaco che era transitato nei pressi. Non si conoscono ancora gli esiti degli accertamenti e non è chiaro se l’uomo abbia avuto un ruolo nell’incidente che ha causato la morte di Angelo. “Papà sta con Gesù”, ha esclamato il figlio piccolo quando gli è stata spiegata la situazione. Don Catello Malafronte nel celebrare il rito funebre ha parlato di: “Famiglia umana e cristiana. Un sacerdote mai vorrebbe presiedere perché non è estraneo al dolore che attraversa il cuore. Perché il giorno di Natale? Non ci sono risposte alle domande. “Ho sposato Angelo posso dire era un ragazzo che ha capito che la vita va vissuta bene e non ha risparmiato nel donarsi. Si è fatto carico della famiglia. Non si è risparmiato”. E poi rivolgendosi alla moglie ha esclamato: “Ilaria non sei sola, ti siamo vicini”. All’uscita dalla chiesa la bara è stata accompagnata da palloncini e dalla canzone “A mezzanotte” di Franco Ricciardi. Una ragazza ha anche accusato un malore. Fortunatamente nulla di grave.