Castellammare. Festa di Santa Barbara: i marinai e la città rendono omaggio alla loro santa patrona


Gli uomini della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia hanno reso omaggio a Santa Barbara, patrona della Marina Militare. Solenne celebrazione eucaristica in Cattedrale, presieduta dall’arcivescovo Mons. Francesco Alfano. Presenti oltre agli uomini con le stellette, anche le amministrazioni comunali delle città del compartimento marittimo stabiese, delegazioni delle altre forze armate, dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia e degli istituti Vitruvio di Castellammare e Nino Bixio di Piano di Sorrento.
Questo il messaggio che il Comandante della CP di Castellammare di Stabia, Guglielmo Cassone, ha rivolto alle autorità civili e militari presenti, oltre che ai numerosi cittadini accorsi:
«Autorità e cortesi ospiti, a nome mio e di tutti i Marinai e impiegati civili della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia la mia gratitudine per aver voluto onorare con la Vostra presenza questo momento di preghiera dalla profonda valenza interiore e spirituale, che conferma i sentimenti di stima e considerazione nei riguardi della Nostra Istituzione. Esprimo innanzitutto, la più viva riconoscenza a Sua Eccellenza l’Arcivescovo Alfano che ancora una volta con estrema disponibilità e sensibilità ci ha accolto in questa meravigliosa chiesa simbolo della città, per sottolineare ancor di più, se ve ne fosse ulteriore bisogno, che Castellammare fa festa insieme ai suoi marinai. Un ringraziamento particolare ai dirigenti scolastici ed ai docenti per la disponibilità dimostrata nell’aver voluto far condividere l’odierna ricorrenza ai loro alunni, così simpaticamente diligenti, consapevoli che non rappresentano un futuro incerto, bensì un presente solido. Ai colleghi dell’ Associazione Nazionale Marinai d’Italia non più in servizio attivo, porgo un rispettoso omaggio: ancora una volta, siamo qui insieme per affermare i valori più intimi e imperituri della grande Famiglia della Marina. Un ringraziamento alle associazioni combattentistiche e d’arma, sempre presenti ad onorarci nella festa della nostra Santa Patrona. Grazie davvero per il riconoscimento e la soddisfazione che ci date per il nostro lavoro: è l’ambizione che abbiamo, quella di avere contezza che il nostro impegno, la nostra professionalità sono apprezzati anche qui. Anche da questo apprezzamento trae forza la nostra motivazione a ben fare e a crescere in efficienza ogni giorno. Ovunque ci sia un marinaio oggi è un giorno di festa, festa che coinvolge le nostre famiglie, che ci sostengono e condividono le difficoltà tipiche della nostra professione e che oggi insieme a noi si stringono intorno alla nobile figura di Santa Barbara.





Per la grande famiglia marinara è certamente un momento di festosa aggregazione, ma soprattutto di deferente raccoglimento in rispettoso ricordo di quanti, nel corso della lunga e gloriosa storia della Marina, hanno sacrificato la vita, in nome del servizio e della patria. In questi tempi difficili e carichi di tensioni, nei quali alle ansie generate dalle problematiche a carattere internazionale si sommano le incertezze sul futuro dell’economia, il loro esempio di integrità e dedizione al dovere deve costituire il saldo riferimento del nostro operare, in linea con le nostre antiche e gloriose tradizioni e coi nostri valori identitari. Siamo qui per celebrare insieme il ricordo di Santa Barbara, Patrona della Marina Militare, e la memoria è sempre occasione per una novità, per una nuova strada da intraprendere, per nuove sfide da affrontare, per nuove consapevolezze e scelte da maturare. Paradossalmente, è più aperto al futuro proprio chi è più capace di memoria, perché l’albero che ha radici più profonde è più fecondo, è più capace di far germogliare nuovi frutti. Ed è bello che, facendo memoria della nostra Santa Patrona, noi esprimiamo la consapevolezza che la memoria che ci identifica non è solo una memoria storica, culturale, corporativa ma una memoria trascendente, una memoria fatta di quei valori che la Santità ispira e accompagna a realizzare. La Marina Militare attraverso il corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, assolve al compito di garantire la sicurezza e la difesa della comunità nazionale e del territorio, che è diritto e dovere di ogni Stato. Oltre all’attività quotidiana per la sicurezza della navigazione e la salvaguardia ecologica, essa si è resa benemerita per i tempestivi interventi di soccorso in mare. Ha pure reso preziosi servizi, in questi anni, alla pacifica convivenza internazionale con le operazioni di soccorso dei profughi. A tal proposito mi piace ricordare che le nostre navi sono ora presenti nel canale di Sicilia anche in questo preciso istante mentre noi siamo qui a festeggiare. La comune trepidazione per gli uomini e le donne che vivono in quella regione si fa preghiera fervida al Signore. La loro è una “missione etica”. Una missione che ora conoscono bene tutti gli italiani, vista l’emergenza immigrazione, e non solo quei diportisti della domenica che chiedono aiuto o chi ha a che fare con le Capitanerie per mille motivi. È il dramma che si vive ogni giorno nel Mediterraneo che enfatizza lo sforzo degli llmila uomini e donne che avrebbero come area di competenza 5OOmila chilometri quadrati di Mediterraneo, ma che in realtà sono costretti a coordinare salvataggi in un’area di 1 milione di chilometri quadrati per l’assenza altrui, rischiando anche per chi volge lo sguardo altrove.
Anche noi marinai del Compartimento Marittimo di Castellammare operiamo in ambiti molto impegnativi. E proprio per tale ragione svolgiamo il nostro compito con rinnovato slancio ed efficienza facendo onore al Paese che rappresentiamo e all’uniforme che indossiamo recando sicurezza e sostegno agli utenti del mare.
Sappiamo tutti che il nostro litorale è particolarmente esposto a molti rischi: una costa la nostra che annovera bellezze paesaggistiche e culturali universalmente riconosciute come straordinarie, troppo spesso offeso da un sistema criminale multiforme e pervicace che non si fa scrupolo di danneggiare, anche irreparabilmente, la nostra risorsa più importante, l’ecosistema marino.
Bisogna essere imparziali ma ferrei nel far rispettare la legge e generosi nel servire il nostro territorio e la sua gente, i nostri concittadini. Il futuro del nostro ambiente è anche nelle nostre mani ma soprattutto nelle nostre menti, nei nostri cuori, essendo consapevoli che non esistono imprese irrealizzabili se affrontate con entusiasmo, fede, razionalità, accortezza, senso pratico e di responsabilità, impegno e determinazione. Questo appello mi sento di rivolgerlo soprattutto ai colleghi più giovani e in special modo a quelli in ferma prefissata. Ragazzi, non considerate perduto o infruttuoso questo tempo. Non esistono periodi privi di senso, quando si sa valorizzare positivamente ogni circostanza per la crescita della propria formazione ed esperienza personale. Il tempo del servizio volontario vi offre l’occasione preziosa per trovare o consolidare orientamenti ideali e morali per la vostra vita. Nel linguaggio marinaro si potrebbe dire che è tempo opportuno per “scegliere la rotta” di un’autentica crescita umana e cristiana. Concludo rivolgendomi a voi tutti, donne ed uomini, militari e civili della Capitaneria di Porto di Castellammare ai quali è doveroso da parte mia indirizzare un plauso per l’impegno, la determinazione, lo spirito di sacrificio e di servizio che hanno animato e, sono certo, continueranno ad animare il vostro operare. A voi, ai quali è dedicata questa giornata; a voi che siete qui schierati secondo la liturgia di questa cerimonia che, con i medesimi significati e valore, si ripete da tantissimo tempo, con un sapore antico che può apparire oggi desueto ma che rimane ricco di contenuti perché simboleggia la saldezza dei ranghi sul solco dei valori tradizionali. A voi e a me stesso desidero affidare questa consegna: Sappiamo tutti insieme rafforzare l’immagine e l’efficienza dell’Istituzione mantenendola inalterata – con la nostra professionalità, il nostro impegno, la nostra vita con la gente e per la gente – quel meraviglioso rapporto fatto di rispetto e di fiducia che da sempre lega il cittadino al Marinaio, nella impegnativa e al tempo stesso esaltante consapevolezza di esser custodi di un patrimonio di tradizioni e di valori democratici che appartiene a tutti gli italiani. Solo così potremo confermare e consolidare quel credito di stima e di affetto che le nostre popolazioni da sempre ci accordano. Questo deve essere il principio che costituisce la nostra essenza di militari e di tutori della Legge e sul quale poggia tutto il nostro passato e trova motivo d’essere il nostro avvenire.
A S. Barbara nostra Patrona, la preghiera di risvegliare in ognuno di noi il vigore del suo esempio altissimo in ogni azione, specialmente nei momenti più critici»