Dobbiamo, in qualche maniera, educarci, formarci a dare un senso a tutto ciò che noi facciamo. Evitare tutto ciò che offende la vita perché la morte violenta, la morte dovuta al terrorismo e alle tante cause umane diventa uno spregio della vita che noi siamo chiamati a vivere”. Così il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli, a margine delle celebrazioni del 2 novembre al cimitero di Poggioreale.” In tutti quanti esiste una particolare sensibilità e apertura verso i nostri defunti, li sentiamo vivi. Il carattere napoletano, poi sa incarnare bene certi sentimenti interiori a prescindere dall’essere cattolico o meno, rimane un forte vincolo di rapporti con quelli che ci hanno preceduti”, prosegue il presume, “la napoletanità, di fronte a questo grande mistero, dramma, che è la morte, fa capire che senso noi diamo alla vita”.