Castellammare di Stabia. La crisi politica che sta vivendo l’amministrazione guidata da Tony Pannullo sembra non trovare soluzioni. Ieri sera però sembrerebbe sfumato l’accordo tra i membri dell’ opposizione ed Area Civica per l’assenza del 13esimo consigliere Antonio Marino e sono solo dodici i membri che in serata si sono riuniti per decidere la strategia da adottare. Intanto passa il tempo e ci si avvicina alla scadenza posta dai centristi e dissidenti: entro oggi dovrebbe essere presentata la giunta completa, non mancheranno di certo sorprese, da entrambe le parti, ovviamente. Salvatore Vozza, consigliere comunale di opposizione, scrive una lunga lettera indirizzata ai suoi colleghi. Ecco il testo completo.
Carissimi Consiglieri di opposizione
la vicenda amministrativa si presenta sempre più, e a maggiormente in questi ultimi giorni, in modo confuso e pasticciato. E noi tutti rincorrendo voci e notizie rischiamo di contribuire a delineare ipotetici scenari non ancorati più alla realtà concreta della città, ai fatti emersi pubblicamente attraverso documenti e prese di posizioni.
La maggioranza e il Sindaco che oggi governano la città hanno vinto le elezioni del 2016, su un Consiglio composto da 24 Consiglieri più il Sindaco 15 consiglieri sono stati attribuiti alla coalizione di maggioranza e 9 alle coalizioni di opposizione. Questi i numeri che raccontano di una maggioranza numericamente forte e che non poteva e non potrebbe essere bloccata o impensierita dall’opposizione, se non per le idee e le proposte che mette in campo.
A distanza di una anno, e per la verità già molto prima dell’ estate, in Consiglio Comunale sono emersi malumori e divergenze sul modo in cui la città viene amministrata. Nei giorni scorsi due assessori si sono dimessi con proprie motivazioni, sei consiglieri comunali di maggioranza, con due diversi documenti, hanno chiesto al Sindaco, verso il quale riconfermano la fiducia, di cambiare passo perché la città è ferma e di mantenere gli impegni assunti con gli elettori, di liberarsi – attraverso un sussulto di dignità – da chi nel PD lo condiziona e gli impedisce di esercitare in autonomia il ruolo che la legge gli assegna.
La vicenda grave per le ripercussioni che ha sulla vita della città è tuttavia lineare rispetto ai suoi contraccolpi politici; i numeri che ho richiamato la chiariscono in modo netto: se su 15 consiglieri 6 chiedono una verifica e l’azzeramento della giunta, si evidenziano i problemi in cui si trovano il Sindaco e il PD, poiché i 9 consiglieri che non hanno “posto problemi” da soli non bastano ad assicurare la maggioranza.
È una discussione quella in atto dentro la maggioranza recuperabile e tale da ripristinare la coalizione numerica e politica uscita dalle urne? Sono divergenze superabili, spostando qualche delega e nominando qualche nuovo assessore? Non possiamo ancora saperlo.
Siccome il dato non è solo numerico, ma anche e fondamentalmente politico ed ha al centro i bisogni e i problemi della gente, le opposizioni hanno provato a fare tre cose in questi mesi:
– Presentare proposte concrete sui principali problemi che la città vive.
– Dichiarare disponibilità a sostenere una fase di svolta e di cambiamento; lo hanno fatto nella consapevolezza della piega che stavano assumendo gli eventi, senza chiedere di cambiare maggioranza o per ottenere assessori, ma a condizione che il Sindaco si presentasse in Consiglio indicando i punti programmatici prioritari da realizzare e una giunta scelta in autonomia.
– Richiedere, ancora in questi ultimi giorni, la Convocazione del Consiglio Comunale per poter discutere e avere informazione su quanto stava accadendo, sui tempi della soluzione della crisi politica
Il Sindaco ha risposto sempre che non esistevano problemi, che la maggioranza era solida e tranquilla e che, quindi, tutto andava per il meglio. Come detto, i fatti dimostrano il contrario e dimostrano che è stato commesso un grave errore nel sottovalutare quanto si stava manifestando, in primo luogo il disagio di tutti per le condizioni della città.
Dal canto mio penso che le opposizioni non debbano smarrire il lavoro messo in campo, e non far prevalere, lo dico in primo luogo a me stesso, la tentazioni di trovare scorciatoie a causa del trascinarsi stanco di una discussione fatta solo su nomi, posti, di chi entra e chi esce .
La proposta elaborata ieri, nel corso della nostra riunione, deve diventare pertanto uno dei punti centrali di una iniziativa istituzionale: proporre a tutti i Consiglieri, nel pieno rispetto delle posizioni e del ruolo di ciascuno, di chiedere che il Sindaco convochi il Consiglio Comunale. È questo un passaggio ineludibile, anche se oggi avvenisse la nomina di una nuova giunta frutto di qualche accomodamento o rimpastino.
I giornali riportano che il Sindaco annuncia sfide, non ce ne dovrebbero essere se non quella di dire al proprio partito, il PD, di lasciargli piena autonomia; e soprattutto, se il Sindaco è a conoscenza in partenza di non poter più contare su una maggioranza, ha il dovere e soprattutto la responsabilità, prima di far precipitare le cose, di aprire formalmente la crisi e di mettere tutto il Consiglio di fronte al tema, a cominciare dalla maggioranza che lui si è scelto e che gli ha consentito di vincere le elezioni.
La strada non può che essere quella che il Sindaco e ogni Consigliere, in modo limpido e nella sede istituzionale, si assumano la responsabilità degli atti che intendono compiere.
Cosa penso dei vari temi lo sapete, ho provato a scriverlo nella lettera a voi indirizzata, oggi non posso che confermare quelle preoccupazioni, nonché il percorso politico e personale delineato.