La trasferta di Bologna è stata, per certi versi, più complicata del previsto per il Napoli di mister Sarri. Alla vigilia, da Castelvolturno, si parlava di ampio turnover in vista della difficile gara di Champions League in terra ucraina. Così non è stato. In campo i titolarissimi, ad eccezione di Albiol (entrato a fine primo tempo per l’infortunio a Chiriches).
Nonostante il tridente delle meraviglie e il centrocampo titolare, gli azzurri per più di un’ora sono in balia di un Bologna determinato a vendicare la scoppola di un anno fa. Le gambe non girano, i carichi di lavoro in vista del mese di fuoco si fanno sentire, e la coppia d’assi Insigne-Mertens non è mai pericolosa. Fino alla solita invenzione, al solito taglio di un calciatore che vive nell’ombra ma è il più lucente di tutti: Josè Maria Callejon sblocca il match e spiana la strada all’ennesimo successo partenopeo.
Il taglio alle spalle del terzino, che sia Masina o Marcelo non fa differenza, è diventato negli anni un marchio di fabbrica dello spagnolo e l’intesa con Lorenzo Insigne rasenta la perferzione. Ciò che succede dopo è pura accadamia: prima Mertens raddoppia, poi Zielinski sfrutta un assist di Calle per il 3-0 finale.
Il risultato di questa partita è piuttosto bugiardo. Il Napoli ha saputo soffrire, si è aggrappato alle parate decisive di Reina e alla fortuna, che per vincere i trofei serve e come che serve. Molto probabilmente, una partita nata in questo modo, l’anno scorso non veniva vinta in modo così netto. Ma quest’anno ciò che è cambiato radicalmente è la consapevolezza di poter vincere contro tutti e in qualsiasi momento della partita. E non per forza in modo netto, con il fraseggio e il bel gioco Sarriano, alcune volte serve la vittoria sporca, grazie al guizzo dei campioni, in perfetto stile Juve e non si offendano i tifosi del Napoli se paragonati all’armata bianconera.
Dopo aver vinto tutte le partite di questo inizio stagione, l’esame più importante e difficile arriva mercoledì con la Champions, in casa dello Shakhtar.
Le notti europee sono ben diverse dal campionato, ci sono molte più insidie, in ogni campo d’Europa. E una trasferta abbastanza lunga, in uno stadio infuocato come la Dombass Arena è davvero la prova del nove per questo Napoli. Vincere mercoledì significherebbe dare un forte segnale all’Italia e perché no, anche all’Europa.
Il mese di fuoco è appena iniziato, fino a fine mese si giocherà una volta ogni tre giorni. La curiosità di vedere come questa squadra affronterà il primo scoglio della stagione è tanta. Le prime impressioni sono positive, e i tifosi azzurri sperano che questo sia veramente l’anno giusto.