Vico Equense (NA). Nel tardo pomeriggio di oggi si è svolta una manifestazione di protesta organizzata da cittadini e volontari del comune di Vico Equense lungo la statale sorrentina, nei pressi del bivio di Marina di Aequa, bloccando il traffico veicolare. I presenti hanno chiesto interventi seri per domare gli incendi che, da giorni, stanno divampando sulla parte superiore del Monte Faito. Un vero e proprio richiamo alle istituzioni sui problemi che stanno vivendo. “Siamo stremati ma nessuno – dicono i volontari – ci aiuta.” “Ci sono dei fatti che parlano da soli – afferma il sindaco Andrea Buonocore, presente alla manifestazione – Un incendio appiccato la mattina del 15 agosto ancora oggi è operativo, non abbiamo avuto i mezzi necessari per spegnerlo. Non hanno ascoltato – continua – il nostro grido che chiedeva mezzi idonei. Questo che vedete è il grido esasperato di una comunità che non ce la fa più.” La richiesta di un’ intera comunità cittadina si basa sul fatto che il Governo centrale provveda a far intervenire la “la flotta nazionale antincendi” con mezzi idonei alla conformità del territorio.
Sul posto, a documentare i momenti era presente, coadiuvato da un tecnico di riprese, il nostro Direttore Responsabile Emilio D’Averio. All’ arrivo i carabinieri, giunti sul posto molti minuti dopo l’inizio della protesta, hanno intimato di spegnere le telecamere e di riporre tutte le attrezzature. I militari dell’Arma hanno identificato, assieme ad alcuni manifestanti, il giornalista e l’operatore di riprese.
“Era in corso una manifestazione di protesta sulla Statale Sorrentina – racconta Emilio D’Averio – Mi sono recato sul posto, accompagnato da un tecnico di riprese, per effettuare un servizio di cronaca giornalistica, documentando in diretta streaming gli attimi di protesta ad opera di cittadini e volontari. Dopo alcuni minuti – continua – sono giunti sul posto anche i carabinieri della stazione di Vico Equense i quali ci hanno intimato, più di una volta, di spegnere la telecamera, di riporre tutte le attrezzature in nostro possesso, quali cellulare, macchina fotografica e cellulare. Ci siamo identificati come giornalisti presenti sul posto per lavorare, ho mostrato la tessera dell’ Ordine dei Giornalisti. Questo non è bastato per farci continuare a lavorare. Così presi i nostri documenti hanno provveduto ad identificarci insieme ad alcuni manifestanti presenti sul posto. A tal fine – conclude – si è così censurato il diritto di cronaca.”
Mario Miccio, Vice Direttore Responsabile onlinemagazine.it