Fontana a onlinemagazine.it: “Mi spiace tantissimo non aver portato il lavoro a termine, attendo la possibilità di sedere su una nuova panchina.” I Play Off? “Li vincerà chi avrà più forza mentale”


La redazione di onlinemagazine.it ha intercettato Gaetano Fontana, ex centrocampista del Napoli ed ex allenatore della Juve Stabia, che ha risposto ad alcune domande che gli sono state poste. Ecco l’intervista completa.

Mister Fontana ha iniziato la sua stagione a Castellammare tra lo scetticismo generale della piazza, ha portato la squadra nelle sfere alte della classifica poi, dopo una serie di risultati negativi, è arrivato l’esonero. Nel mondo del calcio chi “paga” per primo, in queste circostanze, è proprio l’allenatore e c’è chi la rimpiange non attribuendo a lei la fase negativa nel girone di ritorno. Archiviato il passato, parliamo del futuro: Attualmente Lei non siede su nessuna panchina, si sente pronto per una nuova sfida o ha intenzione di ricominciare da dove ha lasciato in sospeso?

“Mi spiace tantissimo non aver portato il lavoro a termine. Siamo partiti da zero ed avevamo creato presupposti importanti per realizzare una creatura che nel giro di un paio di anni potesse essere altamente competitiva per la categoria. Ciò non è stato possibile e la cosa mi rincresce tanto. Ovviamente attendo, con tanta bramosia, la possibilità di poter sedere nuovamente su una panchina.”

Nei playoff in corso, Alessandria-Lecce è stata, probabilmente, la partita più bella. Lei il Lecce lo ha affrontato in campionato, come giudica la squadra dal punto di vista tecnico-tattico, e come spiega il mancato passaggio del turno di una squadra composta da un organico importante. I pugliesi sono in Lega Pro da 5 anni, andare in B diventa sempre più difficile?

“Questo spiega quanto è difficile vincere un campionato. Purtroppo mancata la promozione diretta, accedere in categoria superiore, attraverso la roulette dei play off non è semplice, neanche per squadre attrezzatissime come Lecce ed aggiungerei anche il Matera.”

Per il primo anno, i Play off si sono giocati a 28 squadre. Secondo lei è stata una buona scelta? O è d’accordo con alcuni addetti ai lavori, ai quali non è assolutamente piaciuta questa nuova struttura? Secondo Lei questo sistema premia veramente la squadra che merita di più? Quali sono i lati positivi e quali i negativi.

“Credo che la formula vada e se si vuole mantenere questa formula allungata bisognerebbe comunque privilegiare quelle squadre che nel corso del campionato hanno meritato un piazzamento d’onore. Comunque sono una assertore del concetto che durante la sessione dei play off non sempre vince la più forte.”

Durante questa post season, molte squadre del Sud, considerate favorite per la promozione, proprio come il Lecce, sono crollate. Alle Final Four ci sono tutte le squadre del nord. Secondo lei c’è una motivazione precisa o è solo un caso?

“Credo si tratti di un caso. Per esempio se guardiamo l’andamento delle due partite intercorse tra Alessandria e Lecce, quest’ultima per il gioco espresso non penso meritasse di essere esclusa.”

Chi vincerà i Play Off?

“Ardua domanda.. la vincerà chi avrà più forza mentale, chi desidererà ottenere la vittoria. Questo aspetto non è raccontabile non è dicibile, lo si sente da dentro.”

Nicolas Izzillo, con Lei era uno dei titolari del centrocampo, ci può dare un giudizio tecnico-tattico sul calciatore?

“Nicolas ha compreso da subito che avrebbe avuto davanti a se una seria chance per diventare un atleta determinate ed ha lavorato molto affinché ciò accadesse. La sua abilita di realizzare ciò che le su caratteristiche gli permettevano di fare ha fatto la differenza. La sua bravura a ritagliarsi lo spazio tra le linee spesso gli consentiva di esprimere al meglio la sua qualità che è il tiro da fuori area spesso risultato vincente. Lavorata quest’abilita, lui l’ha interiorizzata come meglio non potesse fare.”

Mister lei è un fautore del 4-3-3. Un modulo tanto offensivo quanto rischioso, soprattutto se i due esterni d’attacco non rientrano a dare una mano alla squadra. Tra i calciatori che ha allenato, ce ne sono alcuni che hanno interpretato in maniera perfetto questo tipo di modulo?

“Quest’anno, tra gli attaccanti esterni che ho avuto a disposizione, per atteggiamento, spirito di sacrificio e adattamento alle tante sollecitazioni richieste, credo che una nota particolare la meriti senza dubbio Francesco Lisi.”

Il Benevento è ad un passo dalla Serie A. Giovedì giocherà al “Vigorito” contro il Carpi. Uno dei fattori di quest’impresa è stato sicuramente il DS Di somma che ha allestito una squadra di alto livello. Quanto è importante il rapporto tra un allenatore e un direttore per portare al termine gli obiettivi prefissati dalla società?

“Il lavoro del direttore Di Somma è evidente e di pregevolissima fattura. Il rapporto tra le varie componenti, società, staff tecnico e squadra è di fondamentale importanza. Aggiungo forse più delle qualità tecniche della squadra. La visione globale deve essere condivisa tra parti. Senza condivisione difficilmente si arriva ad un risultato. O meglio si arriva ad un risultato diametralmente opposto a quello sperato.”

E infine un pensiero sul prossimo campionato di serie A. Milan ed Inter sono pronte al rilancio, la Roma ha cambiato guida tecnica, il Napoli sembra intenzionato a potenziare il proprio organico, la Juve invece, dopo la sconfitta in finale di Champions, potrebbe avere un crollo. Si sente di esprimere un pronostico, nonostante sia relativamente presto?

“Ovvio che azzardare un giudizio in questo momento storico e più che azzardato. Ma grazie al sentimento che mi lega al Napoli mi auguro che la crescita palesata durante la gestione di Sarri possa continuare al fine di avvicinarsi sempre di più al sogno…”

Antonio Carlino, Antonio Citarelli

© RIPRODUZIONE RISERVATA