Andrè Silva è uno di quei calciatori che prima di arrivare dove è arrivato ha calcato campi di periferia, tra una serie minore e l’altra.
Pur essendo solo in classe 1995, ha acquisito già una certa esperienza, sia in campo nazionale che internazionale.
Il suo ruolo è quello di segnare, e lui puntualmente, in ogni stagione della sua carriera, ha sempre timbrato il cartellino.
A partire da una piccola squadra di periferia come il Salgueiros, o come il Boavista e la Padroense, le sue prime squadre in carriera.
Sembrerebbe un semplice inizio di carriera, di un ragazzino che ama il calcio e ama segnare. Fino al 2011, quando a telefonare è il Porto, le squadra più importante della sua nazione.
Il giovane Andrè non fa una piega. Nelle giovanili dei Dragoni continua a fare gol e nel 2013 viene aggregata alla squadra B, ad un passo dalla prima squadra, il suo sogno.
E di li a poco il suo sogno si realizzerà sul serio. Nel 2015 trova il suo esordio in prima squadra, prima in coppa nazionale e poco dopo in campionato.
Nel suo primo campionato di serie racimola 9 presenze e un gol.
Solo un assaggio di quel che sarà il suo futuro nelle fila del Porto. In 33 presenze metterà a segno 16 gol, uno ogni due partite, numeri da vero bomber.
Per quanto riguarda la nazionale portoghese, Silva prima di arrivare in nazionale maggiore ha esordito in tutte le fila dei lusitani. Oggi è il “Puntero” titolare e pupillo del più grande giocatore portoghese, Cristiano Ronaldo. Niente male.
Tutto questo gli è permesso da grandi doti fisiche abbinate ad una buona tecnica di base e un fiuto del gol fuori dal normale.
A mio avviso se ne parla troppo poco. Un giocatore che potrebbe fare le fortune dei top in Europa, anche in Italia, dove timidamente si è fatta viva la Juventus.
Probabilmente il talento è puro, bisogna solo avere il coraggio di puntarci, poi al resto ci penserà lui.